martedì 28 agosto 2018
Community Group: cresce l’abitudine degli italiani ad acquistare online
L'avanzare di internet e delle piattaforme d'acquisto online sta influenzando le abitudini degli italiani, che fanno sempre più spese attraverso il web: l'indagine di Community Group , guidata da Auro Palomba, analizza gli ultimi trend.
L’AD Claudio Descalzi: nuove opportunità esplorative per Eni in Libia
Eni e il governo libico hanno discusso delle future opportunità esplorative e degli investimenti del gruppo nel Paese: l'AD Claudio Descalzi si concentra anche sulle iniziative sociali e di sostenibilità a sostegno delle popolazioni locali.
Libia: l'AD di Eni Claudio Descalzi incontra al-Sarraj
In visita a Tripoli, l'Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi ha incontrato Fayez al-Sarraj, capo del Consiglio di presidenza del governo libico di unità nazionale. Una importante occasione di confronto sui progetti del gruppo nel Paese, come quello di Bahr Essalam, dove di recente è stata avviata la produzione del primo pozzo. Lo start-up della fase 2 completa lo sviluppo del più grande giacimento a gas in produzione nell'offshore libico, incrementando il potenziale produttivo di circa 400 milioni di piedi cubi di standard gas al giorno (MMSCFD). Nelle previsioni del gruppo guidato da Claudio Descalzi, la fase 2 dovrebbe terminare tra settembre e ottobre, portando la produzione totale del campo a 1.100 MMSCFD.Eni: l'AD Claudio Descalzi sui progetti di sostenibilità per la Libia
Nell'incontro con il Capo del Governo libico, l'AD Claudio Descalzi ha parlato anche dell'avanzamento delle iniziative sociali e di sostenibilità avviate da Eni nel Paese: con un valore complessivo di 25 milioni di dollari, riguardano in particolare l'ambito sanitario e l'accesso all'acqua potabile. Il gruppo è anche il principale fornitore di gas al mercato locale, raddoppiato negli ultimi quattro anni, con 20 milioni di metri cubi al giorno destinati interamente ad alimentare le centrali elettriche del Paese per una capacità di generazione di energia di oltre 3 GW. Come ha ricordato Claudio Descalzi, Eni opera in Libia dal 1959: attualmente produce circa 320.000 barili di olio equivalente al giorno.Dalla laurea in Scienze Statistiche al ruolo di Direttore in Enel: l’iter di Claudio Machetti
Le esperienze professionali e il percorso all'interno del Gruppo Enel di Claudio Machetti, attualmente a capo della Divisione Global Trading e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Enel Global Trading.
Claudio Machetti: formazione e incarichi professionali prima del suo ingresso in Enel
Nato a Roma nel 1958, Claudio Machetti consegue la maturità classica presso il Liceo "Tito Lucrezio Caro" e nel 1982 si laurea in Scienze Statistiche all'Università "La Sapienza". La sua prima esperienza professionale ha luogo all'interno del Banco di Roma: impiegato nella filiale di Milano, passa ben presto alla Direzione di Roma in qualità di Analista Finanziario, occupandosi in particolare dell'analisi del merito di credito dei più importanti gruppi industriali del Paese. Sono gli anni in cui si specializza anche in ambito equity e nella gestione delle IPO di alcune società nella Borsa Italiana. Conclusa questa esperienza nel 1992, Claudio Machetti viene assunto da Ferrovie dello Stato inizialmente come Dirigente Responsabile dell'Unità Mercati Finanziari e in seguito come Direttore della Finanza Operativa. Sempre in questo periodo, è tra i fautori della fondazione e viene nominato Amministratore Delegato di Fercredit, realtà operativa in ambito captive nei settori del factoring, del leasing e del credito di consumo. Dal 2000 passa a Enel, cominciando un percorso che lo porterà ad assumere incarichi di crescente responsabilità.Le tappe del percorso professionale di Claudio Machetti all'interno del Gruppo Enel
Claudio Machetti entra in Enel in qualità di Responsabile dell'Area Finanza. Di lì a poco, contribuisce alla fondazione di Enelfactor, controllata operativa in ambito finanziario della quale ricopre anche la carica di Amministratore Delegato, e di Enel Insurance, società assicuratrice captive della quale è Presidente sino al 2014. Nel suo percorso all'interno del Gruppo arriva a ricoprire anche la carica di Presidente dei due fondi pensione Fondenel e Fopen. Nominato nel 2005 Direttore Finanziario, a diretto riporto dell'Amministratore Delegato, Claudio Machetti sviluppa importanti competenze nella gestione del debito, del mergers & acquisitions e dei rapporti con gli investitori. Tutte competenze che gli torneranno utili anche quando passa alla direzione della Divsione Risk Management nel 2009, dove si occupa prevalentemente del controllo dei rischi aziendali. Nel 2014 assume la carica di Direttore della Global Trading Line di Enel, ruolo che svolge tutt'ora. È anche Presidente del Consiglio di Amministrazione di Enel Global Trading, controllata del gruppo che si occupa nello specifico di attività di global trading.Semestrale 2018 di Enel: le considerazioni dell’AD Francesco Starace
L'AD di Enel Francesco Starace commenta la performance del gruppo nella prima metà dell'anno: realizzati "solidi risultati finanziari" che fanno ben sperare per la conferma degli obiettivi 2018.
Francesco Starace: le rinnovabili sostengono la crescita di Enel nel primo semestre
Enel presenta i conti del semestre 2018. Il gruppo guidato da Francesco Starace si conferma leader mondiale nelle rinnovabili, con un risultato netto in aumento del 9,4% su quello conseguito nei primi sei mesi del 2017 e utile netto ordinario a +4,6%. Aumenta anche l'EBITDA (+2,3%, 7.857 milioni di euro) per effetto della crescita organica nelle rinnovabili, degli incrementi tariffari a beneficio della distribuzione in Argentina e Spagna e del miglioramento dei margini nei mercati finali in Spagna e Romania. A +2,6% l'EBITDA ordinario (EBIT a +0,4%), mentre i ricavi si attestano in lieve flessione (-0,8%), principalmente per l'effetto cambi negativo in particolare in Sud America, parzialmente compensato dai ricavi su altri mercati. In crescita dell'11,2% l'indebitamento finanziario netto (da 37.410 milioni di euro di fine 2017 a 41.594 milioni): sul dato, come rileva l'AD Francesco Starace, incidono in parte le acquisizioni del periodo, in particolare quella della società brasiliana Eletropaulo, l'OPA su Enel Generación Chile, realizzata nell'ambito del processo di riorganizzazione delle partecipazioni societarie del Gruppo in Cile, il pagamento dell'acconto sul dividendo relativo all'esercizio 2017 e gli investimenti del periodo.Enel: Francesco Starace sui risultati della semestrale
Nel commentarli, l'AD Francesco Starace rileva come i "solidi risultati finanziari" realizzati nel primo semestre 2018 denotino la traiettoria positiva che sta disegnando Enel. Non a caso nei primi sei mesi dell'anno il margine operativo lordo è stato ulteriormente incrementato, soprattutto grazie alle rinnovabili: "Tra giugno 2017 e giugno 2018 abbiamo messo in rete 3.4 GW di nuova capacità rinnovabile in tutto il mondo, stabilendo un altro nuovo record assoluto di capacità installata in dodici mesi tra tutte le aziende del settore". Progressi soddisfacenti sono stati realizzati anche da Enel X in segmenti come il demand-response: "Sempre nel semestre, abbiamo realizzato due importanti operazioni: l'acquisizione della società di distribuzione brasiliana Eletropaulo e di una partecipazione nell'operatore wholesale di banda ultralarga Ufinet International, consolidando la nostra posizione tra i leader mondiali nel settore delle infrastrutture". Ma Francesco Starace guarda già all'immediato futuro: "Durante il secondo semestre dell'anno continueremo a concentrarci sulla crescita industriale, puntando sulle rinnovabili e su infrastrutture e reti, mentre continuerà ad avanzare la piena digitalizzazione dell'azienda che permetterà un ulteriore miglioramento dell'efficienza operativa". L'AD ha inoltre garantito che il gruppo proseguirà nel processo di semplificazione della struttura, integrando anche le nuove attività acquisite: "La solida performance del primo semestre ci rende fiduciosi nel confermare i nostri obiettivi per l'anno 2018".venerdì 10 agosto 2018
Oil&Gas: il percorso professionale di Roberto Casula, manager e ingegnere
Attivo nel settore Oil&Gas, l'ingegnere e manager Roberto Casula è stato nominato nel 2014 Chief Development Operations & Technology Officer di Eni S.p.A.
Roberto Casula: gli studi e la carriera in Agip
Roberto Casula nasce in Sardegna all'inizio degli anni '60. Originario del capoluogo, studia Ingegneria Mineraria presso l'Università degli Studi di Cagliari nel 1988. Una volta conseguita l'abilitazione alla professione di Ingegnere, inizia a muovere i primi passi professionali facendo presto il suo ingresso nel comparto delle estrazioni di idrocarburi come Ingegnere di Giacimento. Ruolo che è chiamato a ricoprire per Agip S.p.A. fino al 1991: durante tale periodo Roberto Casula si occupa principalmente delle prove di produzione e dell'acquisizione dei dati sui pozzi. In seguito svolge presso Beicip - Franlab a Sophia Antipolis attività di reservoir modelling, ovvero supervisione della modellizzazione numerica del comportamento dinamico dei giacimenti di idrocarburi. Nel 1992 viene nominato Reservoir Engineer e Petroleum Engineer di Agip Angola Ltd, consociata di Agip: incarico che lo porta a trasferirsi nella capitale dell'Angola, Luanda. Diventato nel 1994 Chief Development Engineer per Agip Angola Ltd, tre anni più tardi Roberto Casula torna in Italia e comincia a lavorare per Eni.Gli incarichi ricoperti da Roberto Casula in Eni
Roberto Casula comincia il suo percorso in Eni a partire dal 1997. Dopo l'importante esperienza quinquennale in Angola per Agip, viene infatti nominato Development and Production Coordinator di Eni S.p.A. Nel corso del triennio successivo si occupa in tale ottica delle attività di business e delle attività operative del Gruppo nell'area dell'Africa occidentale e centro-asiatica. Il decennio seguente invece inizia con la nomina a Department Manager per l'Iran. Trasferitosi nella capitale del Paese, Teheran, nel 2001 riceve anche l'incarico di Project Director del piano South Pars Gas fasi 4-5. Tornato nuovamente in Italia, Roberto Casula è chiamato a condurre le attività del colosso energetico per il Mediterraneo in qualità di Managing Director di Eni Mediterranea Idrocarburi S.p.A (2004), e Eni Nord Africa BV (2005 - 2007). Diventato Senior Vice President per l'area della Regione Sub-Sahariana e, successivamente, Chairman delle tre consociate di Eni N.A.O.C. Ltd, N.A.E. Ltd., A.E.N.R. Ltd, assume nel 2011 la carica di Executive Vice President, con responsabilità sull'Africa e il Medio Oriente. Infine, nel 2014 Roberto Casula inizia a ricoprire il ruolo di Chief Development, Operations & Technology Officer, responsabile in Italia della Direzione Tecnica e di ognuna delle sue attività tecnico-operative, di Ricerca e Sviluppo e progetto.venerdì 3 agosto 2018
“La finanza come strumento per creare valore per tutti”: l’intervista ad Alessandro Benetton
Un futuro nel private equity quello che attende Alessandro Benetton: a confermarlo è lo stesso imprenditore, Presidente e Fondatore di 21 Investimenti, in un'intervista rilasciata a La Repubblica Affari&Finanza.
Alessandro Benetton: l'intervista
Una full immersion nella filosofia del cambiamento e della rincorsa alla novità: così si può definire l'intervista rilasciata da Alessandro Benetton a La Repubblica Affari&Finanza. Un dialogo che ha toccato diversi temi e che ha ruotato intorno al ruolo dell'imprenditore oggi in Italia, in un contesto in cui "deve cambiare la finanza, con l'obiettivo di essere uno strumento per creare valore e non per arricchire pochi". Alessandro Benetton ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera, chiarendo sin dall'inizio che il suo futuro è nel private equity e in 21 Investimenti, realtà che gli ha dato molte soddisfazioni, con importanti operazioni quali The Space, Farnese e Forno d'Asolo. Non da ultima la recente acquisizione di Carton Pack, eccellenza del Sud Italia che, grazie all'investimento previsto, potrà crescere a livello internazionale. Un modello che funziona e che lascia un unico grande dispiacere: vendere le aziende a fine periodo, dopo averle viste fiorire. Resta però la consapevolezza e il piacere di lasciare qualcosa sul territorio, come avvenuto con Forno d'Asolo, accompagnata dalla nascita di una nuova sede e di una academy di formazione per i giovani. Nei compiti di un imprenditore rientra, infatti, quello di lasciare un segno, perseguendo tre missioni specifiche: ricavi, ebitda e, soprattutto, occupazione.Alessandro Benetton: l'imprenditoria di fronte al cambiamento
Nella seconda parte della sua intervista, Alessandro Benetton si sofferma sul ruolo degli imprenditori di fronte a un cambiamento per il quale "si stanno attrezzando". Una regola fissata, infatti, non vale per sempre ed è importante pensare che tutte le cose possono essere migliorate, purché non si rimanga intrappolati in un'ideologia. La ricchezza si crea permettendo alle imprese di investire, ma questo non vuol dire sfruttare le debolezze altrui per fare più profitti. In un mondo condizionato dai "like" è fondamentale non erigere altre gabbie che ostacolino le imprese. Spazio allo sport in chiusura: in qualità di Presidente della Fondazione Cortina 2021, Alessandro Benetton si esprime a favore di un progetto comune tra Torino, Milano e Cortina per l'organizzazione delle Olimpiadi. "In un'epoca di spaccature", sostiene il manager, "il mondo dello sport potrebbe fare da apripista, dando vita a un progetto unitario, senza decidere in base al campanile. E facendo cose che siano utili per il territorio e le prossime generazioni".giovedì 2 agosto 2018
Andrea Sutto recensisce Carl Mosk: le grandi radici dell’economia di oggi
Appassionato ed esperto di finanza, Andrea Sutto si è di recente dedicato alla lettura di "Nationalism and Economic Development in Modern Eurasia" di Carl Mosk, analizzando il testo tramite una recensione.
Andrea Sutto recensisce Carl Mosk
Attraverso la sua recente recensione, pubblicata sulla pagina Wordpress personale, Andrea Sutto si è occupato dell'ampio e interessante testo di Carl Mosk intitolato "Nationalism and Economic Development in Modern Eurasia". Carl Mosk, storico economico apprezzato e conosciuto a livello internazionale, presenta una lucida visione di quelli che sono i nazionalismi e le ideologie che hanno portato alla formazione degli stati moderni, il tutto secondo un'ottica prettamente economica che non è facile trovare in un testo del genere. Il libro, in inglese e di quasi 300 pagine, è diviso in 4 parti: dalla prima sezione introduttiva e più generale, si passa a quella interamente dedicata all'Europa, prendendo in esame in particolare la Gran Bretagna del 1600, la Germania del 1800-1945 e la Jugoslavia del Ventesimo Secolo. La terza parte si concentra sul Giappone e sulla Cina, mentre l'ultima è dedicata alle conclusioni dello storico. Come sottolinea Andrea Sutto nella sua recensione, il libro risulta ben scritto, in particolare nella parte dedicata al Giappone, Paese amato e ampiamente studiato dall'autore. Ci sono molte digressioni, ma il ragionamento rimane chiaro e porta a riflettere su come i nazionalismi siano in realtà un'arma a doppio taglio che ha contribuito allo scoppio delle Guerre Mondiali.Andrea Sutto: appassionato viaggiatore e professionista in ambito finanziario
Classe 1993, Andrea Sutto è un professionista del settore finanziario. Dopo il diploma di maturità scientifica bilingue, si laurea in Scienze Economiche presso l'Università Luigi Bocconi di Milano. Prosegue il suo percorso formativo con il Master in Finance presso lo stesso ateneo. Grande viaggiatore, Andrea Sutto riesce a coniugare questa sua passione con il percorso formativo e professionale: studia in Canada e in Polonia, sviluppando un particolare interesse per la finanza comportamentale e i mercati azionari. Matura esperienze di rilievo sia in Italia che all'estero: fino a oggi ha visitato ben 17 Paesi, approfondendo le proprie conoscenze linguistiche, in particolare dello spagnolo, dell'inglese e del francese. Nel 2016 ha lavorato ad Hong Kong nel settore Fintech, dedicandosi all'analisi dei competitor, degli investimenti, di business planning e di cryptovalute. Attualmente collabora con un istituto di credito internazionale, occupandosi prevalentemente di Pricing di titoli a reddito fisso (Fixed Income).Claudio Descalzi in Vaticano: il summit sulla transizione energetica
L'intervista del "Corriere della Sera" a Claudio Descalzi: l'AD di Eni ha incontrato in Vaticano Papa Francesco per confrontarsi su sostenibilità ambientale e transazione energetica insieme ai dirigenti degli altri grandi gruppi del settore.
Eni: l'AD Claudio Descalzi in Vaticano alla conferenza su transizione energetica e sostenibilità
Esce soddisfatto dall'incontro con Papa Francesco l'AD di Eni Claudio Descalzi. "Sono stati due giorni di lavoro intensi e molto proficui, culminati nell'incontro con il Santo Padre" spiega il manager in un'intervista rilasciata al "Corriere della Sera". Chiamato in Vaticano a confrontarsi su ambiente e sostenibilità insieme ai dirigenti delle altre principali realtà del settore energetico e petrolifero, l'AD di Eni ha accolto l'invito del Santo Padre a impegnarsi sempre più fortemente nella lotta al cambiamento climatico. "È un discorso che non riguarda solo l'energia, bensì tutto il nostro modello di consumi" risponde Claudio Descalzi al quotidiano, sottolineando come per vincerla sia necessario il contributo di tutti, da chi produce energia a chi la consuma fino alla politica "che detta le regole".Claudio Descalzi: "Per vincere la sfida del cambiamento climatico serve l'impegno di tutti"
"Condividiamo e siamo ben consapevoli di trovarci di fronte ad una sfida epocale, e dobbiamo compiere rapidamente passi concreti per accelerare il cambio di rotta" ha detto l'AD di Eni Claudio Descalzi a margine dell'incontro in Vaticano con Papa Francesco. Un percorso verso il cambiamento che si deve realizzare essenzialmente su tre fronti: "Il primo fattore è la riduzione della componente carbonica nelle nostre attività" spiega l'AD al "Corriere della Sera" specificando che in questa prospettiva sono indispensabili "un sempre maggiore utilizzo delle nuove tecnologie, della digitalizzazione" e un incremento dei processi di trasformazione dell'energia. Il secondo è l'implementazione di un modello di sviluppo diverso: "Meno consumi e più economia circolare, cioè riciclo dei rifiuti, sia urbani sia industriali, un campo dove, come Eni, siamo molto impegnati". Infine è necessario continuare a garantire l'accesso all'energia sapendo che i fabbisogni del mondo non sono distribuiti in modo uniforme: come ha detto Papa Francesco oggi nel mondo più di un miliardo di persone che non ha accesso all'energia, in particolare in Africa e in Asia. "Dare energia a questi Paesi, diversificando le fonti, vuol dire rimuovere la povertà e dare loro sviluppo e benessere" ha evidenziato Claudio Descalzi: solo in Africa il gruppo ha già investito più di due miliardi di euro per portare energia in 15 Paesi, tra cui Algeria, Libia, Egitto, Ghana, Tunisia, Angola.Marchionne e il valore della discontinuità: l’omaggio di Alessandro Benetton
In un'intervista ripresa anche da "La Stampa", Alessandro Benetton omaggia Sergio Marchionne, ricordando il grande esempio del manager scomparso nei giorni scorsi.
Alessandro Benetton: il ricordo di Sergio Marchionne su "La Stampa"
"Ci ha insegnato che non ci si deve accontentare mai": intervistato da "La Stampa", Alessandro Benetton parla della lezione di Sergio Marchionne, l'AD di FCA recentemente scomparso. "L'unica speranza è chiedere un avanzamento continuo a noi e ai nostri collaboratori, ed è la ragione stessa di fare impresa" osserva il Presidente di 21 Investimenti richiamando il pensiero di un manager che "grazie alla sua capacità di interpretare il cambiamento, alla sua leadership e al suo saper fare squadra è riuscito a far tornare grande un orgoglio italiano lasciando un segno indelebile nell'economia globale". Parole che Alessandro Benetton ha affidato a Linkedin e che sono state condivise nell'immediato da migliaia di utenti.Il valore e gli insegnamenti di un leader capace di fare squadra: le parole di Alessandro Benetton
A "La Stampa" Alessandro Benetton ricorda come Sergio Marchionne fosse "un uomo esigente, verso di sé e verso il suo team". Anche dopo la vittoria di Chrysler, diversamente dai molti che si sarebbero accontentati cedendo alla tentazione di non rischiare ancora, lui non si è fermato e ha continuato nella sua ricerca di innovare e dare valore al patrimonio dell'azienda, che oggi beneficia delle sue sagge scelte. Nel rilevarlo, il Presidente di 21 Investimenti fa notare inoltre quale è l'insegnamento più prezioso che ci ha lasciato: "Ci ha dimostrato il valore della discontinuità, in particolare a noi italiani che tendiamo a essere conservativi". E soprattutto "ci ha insegnato il coraggio di andare controcorrente, di assumere scelte scomode e vissute in prima persona". Come ha scritto anche sui social, Alessandro Benetton auspica che il suo esempio possa ispirare tutti i nuovi leader nell'affrontare scelte difficili, finalizzate a perseguire obiettivi sempre più ambiziosi.Andrea Sutto: le esperienze formative e professionali in Italia e all’estero
Amante dei viaggi e appassionato conoscitore del settore finanziario, Andrea Sutto, classe 1993, ha maturato numerose esperienze anche all'estero e attualmente collabora con un importante istituto di credito internazionale.
Andrea Sutto: gli step del suo percorso formativo
Professionista nel settore finanziario, Andrea Sutto ha da sempre coniugato il suo spiccato interesse per i viaggi e la formazione, cimentandosi in periodi di studio e di lavoro sia in Italia che all'estero. Classe 1993, consegue il diploma di maturità scientifica bilingue presso il liceo L. Lanfranconi, per poi laurearsi tre anni dopo in Scienze Economiche all'Università Luigi Bocconi di Milano con una tesi dal titolo: "Exclusive dealing: the credibility of all-or-nothing clauses". In seguito decide di proseguire il suo percorso formativo con il Master in Finance nello stesso ateneo. In tale occasione, scrive la tesi dal titolo: "Is it possible to find investment and arbitrage opportunities on single stocks using Google Trends to predict stock returns?". In seguito a quest'importante esperienza, Andrea Sutto si trasferisce all'estero: tra settembre e dicembre 2014 studia in Canada e frequenta la Facoltà di Economia della University of Victoria. Nel 2017 invece, trascorre alcuni mesi in Polonia, studiando alla Szkoła Glowna Handlowa SGH - Warsaw School of Economics.Andrea Sutto: le esperienze professionali in ambito finanziario
Appassionato di viaggi, Andrea Sutto ha già visitato ben 17 Paesi per lavoro o per studio, affrontando nuove esperienze professionali e formative in particolare in 5 di questi: Spagna, Cina, Canada, Polonia e Italia. Grazie ai suoi viaggi, ha avuto la possibilità di affinare la conoscenza delle lingue, in particolare del francese, dell'inglese e dello spagnolo. Il professionista ha portato avanti in particolare il suo interesse per la finanza comportamentale e i mercati azionari, arrivando a maturare esperienze di rilievo sia in Italia che all'estero. Tra giugno e settembre 2016 è stato attivo ad Hong Kong, lavorando nel settore Fintech e occupandosi di analisi dei competitor, reporting e research, business planning, analisi di investimenti e cryptovalute. Andrea Sutto si è anche dedicato alla documentazione marketing per i clienti presso un'importante realtà attiva in ambito di Private Equity e Venture Capital. In seguito al suo rientro in Italia, è attivo in un istituto di credito internazionale, dedicandosi al Pricing di titoli a reddito fisso (Fixed Income).Carlo Malinconico: esperienze e competenze professionali
Titolare, a partire del 2003, dell'omonimo studio legale, Carlo Malinconico ha alle spalle una carriera pluridecennale nell'ambito della magistratura prima, prima, e dell'avvocatura, poi.
Carlo Malinconico: dalla laurea alla carriera forense
Carlo Malinconico si laurea negli anni '70 in Giurisprudenza all'Università degli Stufi di Milano. Il passo successivo è, in sequenza, il superamento dell'esame di abilitazione a procuratore legale e il superamento dei concorsi per uditore giudiziario e per procuratore dello Stato: un importante traguardo che gli apre l'accesso alla magistratura, e in seguito, al ruolo di Avvocato dello Stato. Diventato nel 1985 Consigliere di Stato, incarico che manterrà per quasi 20 anni, negli anni successivi Carlo Malinconico riveste cariche di rilievo all'interno della Pubblica Amministrazione. Capo ufficio legislativo delle partecipazioni statali, 1990 - 1992, e del Ministero del Tesoro, 1995 - 1996, è nominato a Capo del Dipartimento degli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel quinquennio 1996 - 2001. Nel contempo, tra il 1998 e 2001, riveste inoltre il ruolo di Consigliere Giuridico per l'Autorità per l'energia elettrica e il gas, ente per il quale aveva esercitato in precedenza la funzione di assistente direttore generale. Nel 2002 Carlo Malinconico, infine, decide di lasciare la magistratura per dedicarsi sia all'insegnamento che al suo studio legale.Le esperienze professionali di Carlo Malinconico, tra insegnamento e attività istituzionale
Fondato l'omonimo studio legale nel 2003, vincitore nelle edizioni 2015 e 2017 del premio "Le Fonti Awards" come "Boutique d'eccellenza dell'anno nell'ambito del diritto amministrativo", Carlo Malinconico ha rivestito in precedenza una serie di importanti ruoli in ambito istituzionale. Direttore Generale dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas (2001 - 2002), Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (2006 - 2008) e Sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo Monti (2011 - 2012), guida tra li 2008 e il 2011 la Federazione Italiana Editori Giornali con l'incarico di Presidente. In campo didattico Carlo Malinconico si distingue, oltre che per l'attività divulgativa, come professore ordinario di Diritto dell'Unione europea della Scuola Superiore dell'Economia e delle Finanze (SSEF) del Ministero dell'Economia, e delle facoltà di Giurisprudenza sia dell'Università degli Studi di Udine che dell'ateneo romano "Tor Vergata". Insignito nel 2005 dell'onorificenza di Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana dal Presidente della Repubblica, Carlo Malinconico ha ottenuto nel 2018 il premio "Le Fonti Awards" come avvocato dell'anno in diritto amministrativo.Semestrale Eni, Claudio Descalzi: “Forte miglioramento della redditività”
Eni: i risultati del secondo trimestre confermano un netto miglioramento dei margini, con l'utile netto balzato a 2,2 miliardi nel semestre (+124%): la soddisfazione dell'AD Claudio Descalzi.
Claudio Descalzi: focus sulla semestrale 2018 di Eni
In continuità con il primo trimestre 2018, anche nel secondo Eni riconferma il trend di "forte miglioramento" chiudendo positivamente il semestre. Rispetto ai primi sei mesi del 2017, il gruppo guidato da Claudio Descalzi vede aumentare del 124% l'utile netto, che si attesta intorno ai 2,2 mld di euro. In rialzo del 73% l'utile operativo adjusted e del 45% quello netto adjusted. Eni registra anche una crescita della generazione di cassa consolidata (+21%) e di quella operativa (+13%). Nel semestre, come riporta una nota del gruppo, sono stati effettuati investimenti netti per 3,67 miliardi, più che finanziati dal flusso di cassa organico. Si attesta sui 9,9 miliardi l'indebitamento finanziario netto. Nella conference call con gli analisti, l'AD Claudio Descalzi ha inoltre confermato la proposta di un acconto dividendo di 0,42 per azione per il CdA in programma il 13 settembre prossimo.Eni: l'AD Claudio Descalzi commenta i risultati del secondo trimestre
"Nel secondo trimestre, come già nel primo, Eni ha proseguito nel trend di forte miglioramento della redditività che aumenta del 152% a fronte di una crescita del Brent in euro del 38%, trainata dalla performance del business E&P che ha più che triplicato il suo contributo": lo sottolinea l'AD di Eni Claudio Descalzi commentando i risultati ottenuti dal gruppo al 30 giugno di quest'anno. Il manager fa notare inoltre come sia nettamente cresciuta anche la generazione di cassa consolidata, spinta dal prezzo Brent e dalla maggiore produzione con un contributo per barile che sale a 20 dollari: ciò permette ad Eni di confermare la riduzione a 55 dollari/barile della nostra cash neutrality per il 2018. Claudio Descalzi definisce poi "ottimo" il risultato del business G&P, che è "frutto della maggiore integrazione del business del Gnl con le attività upstream e dei benefici della profonda riorganizzazione condotta negli ultimi anni". Inoltre "la flessione dello scenario nella Raffinazione e nella Chimica, anticiclico rispetto al Brent, ha comportato una riduzione del contributo di questi business che si sono comunque mantenuti positivi grazie alla ristrutturazione avviata nei precedenti esercizi". Concludendo la sua analisi, l'AD nota come la gestione del portafoglio abbia fatto registrare nel trimestre progressi significativi, con l'accordo per la nascita di Vår Energi in Norvegia e l'incasso del prezzo di vendita a Mubadala del 10% del campo di Zohr: "Come risultato finale il debito netto prosegue nella sua discesa portandosi al di sotto di 10 miliardi di euro, livello più basso registrato negli ultimi 11 anni".CdA Terna approva risultati al 30 giugno: le considerazioni dell’AD Luigi Ferraris
Terna presenta i risultati relativi al primo semestre 2018: con ricavi, Ebitda e utile netto in aumento, per l'AD Luigi Ferraris "confermano la solidità delle azioni manageriali intraprese".
Luigi Ferraris: la semestrale Terna, ricavi in crescita
Profitti in crescita e oltre le attese, che confermano la solidità del Piano Strategico 2018-2022 fortemente sostenuto dall'AD Luigi Ferraris. Terna chiude la semestrale con ricavi in aumento del 3,3% sullo stesso periodo dello scorso anno, a quota 1,0803 miliardi. Il gruppo consegue un Ebitda a 814,9 milioni, in crescita del 2,5% al pari dell'Ebit, attestatosi intorno a 547,5 milioni di euro. Nei primi sei mesi dell'anno Terna ha effettuato investimenti per 337,9 milioni (+3,7% sul primo semestre 2017), in linea con quanto preventivato nel piano strategico 2018-2022. Procedono infatti i lavori nei cantieri per le interconnessioni elettriche Italia-Montenegro e Italia-Francia, mentre subiscono una netta accelerata quelli per la realizzazione del collegamento sottomarino in Laguna Veneta. Si prevede inoltre l'entrata in esercizio, nell'assetto definitivo della nuova direttrice 380 kV "Foggia-Benevento", tra gli interventi annunciati per facilitare la connessione delle fonti energetiche rinnovabili localizzate prevalentemente nel Sud Italia. L'indebitamento finanziario netto si attesta intorno a 7.895,5 milioni di euro: al 31 dicembre 2017era di 7.796,4 milioni di euro. Soddisfatto l'AD Luigi Ferraris: "I principali indicatori economico-finanziari del semestre confermano la solidità delle azioni manageriali intraprese e ci consentono di proseguire con decisione nel percorso tracciato dal Piano".Terna: l'AD Luigi Ferraris commenta i dati della semestrale
In conference call con gli analisti, l'AD di Terna Luigi Ferraris ha commentato i risultati ottenuti dal gruppo nella prima parte dell'anno: "Abbiamo chiuso il primo semestre con solidi risultati, con un aumento di 20 milioni dell'ebitda ed è ragionevole pensare che un incremento potrà essere considerato anche per il secondo semestre". L'AD ha quindi specificato che non ci sono motivi per rivedere la guidance e il Piano. "Procede nei tempi previsti anche il programma di investimenti che, grazie alle iniziative poste in essere anche per i prossimi mesi, contribuiranno a creare valore per tutti i nostri stakeholder" ha aggiunto Luigi Ferraris, sottolineando come nei prossimi mesi il gruppo continuerà nel "perseguimento dei propri obiettivi strategici imprimendo una forte accelerazione alle attività di investimento con il focus sullo sviluppo della rete di trasmissione nazionale per favorire l'integrazione delle fonti rinnovabili e migliorare la sicurezza del sistema". Attenzione anche al rinnovo degli asset del Gruppo nell'ottica di mitigare i rischi di interruzioni di servizio e incentivare la sostenibilità ambientale: Terna inoltre continuerà a investire in tecnologie di digitalizzazione della rete, innovazione e soluzioni digitali finalizzate a una gestione sempre più funzionale della complessità del sistema, in continua crescita.
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