giovedì 28 novembre 2019

Eni, l’AD Claudio Descalzi: anticipare il futuro è la chiave per innovare

L'impatto dell'economia circolare su costi e materie prima nei prossimi anni: l'analisi dell'AD di Eni Claudio Descalzi, invitato a parlare di innovazione nel corso dell'incontro "The Frame, Human Innovation. Idee per nuovi leadership, leader per nuove idee".
Claudio Descalzi, AD Eni

Eni tra innovazione e sostenibilità: le parole dell'AD Claudio Descalzi

L'Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi è intervenuto lo scorso 12 novembre all'incontro "The Frame, Human Innovation. Idee per nuovi leadership, leader per nuove idee" organizzato da Kpmg in collaborazione con l'Economia del Corriere della Sera. Nella sua ottica innovare non significa seguire gli altri, perché altrimenti si arriverebbe sempre ultimi: "Il momento in cui si anticipano le cose è il momento in cui non si fa quello che fanno gli altri". Eni lo sa bene: "Veniamo da sei anni terribili nel mondo dell'Oil&Gas integrato; il settore ha visto infatti i prezzi più bassi di sempre. Sono state fatte scelte diverse e questo ci ha salvato". L'AD Claudio Descalzi sottolinea in merito come il Gruppo abbia "investito e innovato sulla parte delle competenze, della ricerca e dell'esplorazione".

Claudio Descalzi: il valore dell'economia circolare per Eni

Senza tecnologia non c'è innovazione. Nel suo intervento all'incontro "The Frame, Human Innovation. Idee per nuovi leadership, leader per nuove idee", l'AD Claudio Descalzi ha sottolineato anche come il Gruppo in quattro anni e mezzo abbia investito in ricerca scientifica e aumentato del 40% il numero di ricercatori. Per Eni parlano ad esempio i significativi progressi raggiunti nell'economia circolare, uno dei settori su cui punta particolarmente. L'AD ne ha parlato in una intervista rilasciata al "Corriere della Sera" a margine dell'evento. "In futuro le materie prime non saranno più oil e gas, ma rifiuti organici e inorganici" ha spiegato Claudio Descalzi, facendo notare inoltre come i risultati raggiunti non sarebbero stati possibili senza le competenze e il coinvolgimento di tutta l'azienda nel processo di innovazione.

Alessandro Benetton riceve il premio “Sport Civiltà”

Alessandro Benetton è stato insignito del premio come miglior "Dirigente Sportivo" per il suo impegno nella promozione dello sport. Il prezioso riconoscimento è stato assegnato nel corso della 43ª edizione del Premio Internazionale "Sport Civiltà", iniziativa tenutasi il 18 novembre presso il Teatro Regio di Parma ad opera della Sezione "Raffaele Tagliani" dell'Unione Nazionale Veterani dello Sport, con il patrocinio di Comune di Parma, Provincia di Parma, Camera di Commercio di Parma e Coni Nazionale.
Alessandro Benetton

Alessandro Benetton premiato nella categoria "Dirigente Sportivo"

Alessandro Benetton ha ricevuto il premio internazionale che rende omaggio alle personalità che ogni anno si distinguono maggiormente nell'ambito dello sport e della cultura. Il riconoscimento sottolinea il lavoro svolto dall'imprenditore trevigiano nel mondo dello sport, in particolare nella diffusione promossa tra i giovani. Nell'assegnazione del premio hanno sicuramente influito gli ottimi risultati conseguiti da Alessandro Benetton in qualità di Presidente di Fondazione Cortina 2012, il Comitato Organizzatore dei Campionati del Mondo di Sci Alpino che si svolgeranno a Cortina d'Ampezzo a febbraio 2021, oltre che per l'impulso all'innovazione dato alle infrastrutture e ai servizi della Regina delle Dolomiti.

Alessandro Benetton: una carriera professionale nell'impresa e nello sport

Alessandro Benetton è nato a Treviso nel 1964. Nel 1987 si laurea in Business Administration presso l'Università di Boston e nel 1991 consegue il Master in Business Administration a Harvard. La sua carriera professionale ha inizio in Goldman Sachs International nel dipartimento di Global Finance di Londra. Diventa Presidente di Benetton Formula nel 1988, ruolo che ricopre per dieci anni con importanti risultati, tra i quali la vittoria di tre titoli mondiali. Nel 1992 fonda 21 Investimenti (oggi 21 Invest), diventando uno dei precursori del settore Private Equity in Italia, e dal 2012 al 2014 è Presidente di Benetton Group. Tra i suoi incarichi correnti figurano quello come Consigliere d'Amministrazione di Edizione Holding e di Autogrill, oltre che membro della giunta di Confindustria. Nel 2010 è stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro.

Maria Elisabetta Alberti Casellati a Venezia nei giorni del maltempo: le parole del Presidente

"Per me vedere Venezia così è un grande dolore": il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati nei luoghi danneggiati dall'alta marea.
Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato

Non si spengano le luci su Venezia: il monito di Maria Elisabetta Alberti Casellati

"Adesso è il momento del fare": nelle parole del Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati si riflette il rammarico per quanto sta accadendo in questi giorni a Venezia, funestata dall'alta marea. Lo scorso 16 novembre il Presidente ha raggiunto la città per verificare personalmente la situazione con autorità locali e tecnici al lavoro. Ai microfoni del TGR Veneto, il Presidente del Senato ha sottolineato come sia necessario, una volta passata l'emergenza, che non si spengano le luci su Venezia. E "se il Mose, come sembra, serve a qualcosa per evitare i disastri che ci sono stati, occorre finirlo" ha altresì aggiunto Maria Elisabetta Alberti Casellati nell'intervista.

Maria Elisabetta Alberti Casellati a Venezia: il sostegno del Presidente del Senato

"Venezia ha bisogno di attenzione e oggi siamo appunto in una grande emergenza, con danni alle persone e all'economia che abbiamo visto" ha sottolineato inoltre il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Oltre a visionare personalmente i disastri che si sono verificati nel centro storico e all'interno della Basilica di San Marco, il Presidente ha partecipato anche a un incontro al Comando dei vigili di Venezia. "Abbiamo il dovere di preservare questo patrimonio dell'Umanità che fino a oggi è stato in pericolo costante" ha ammonito il Presidente evidenziando come adesso sia necessario "mettere in atto tutte quelle misure che possano servire perché non succeda più quello che è avvenuto". Come ribadito nell'intervista, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che si è recata anche al conservatorio Benedetto Marcello tra gli studenti e i volontari che stanno sistemando gli spartiti rovinati dall'acqua alta, ha evidenziato inoltre come indubbiamente occorra "rifinanziare la legge speciale per Venezia".

lunedì 25 novembre 2019

Il percorso professionale di Roberto Casula

Dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria Mineraria e l'inizio di carriera in Agip, Roberto Casula approda in Eni, entrando a far parte del top management del Gruppo.
Roberto Casula

I primi incarichi di Roberto Casula nel settore energetico

Roberto Casula nasce a Cagliari nel 1962. Una volta terminati gli studi superiori, consegue nel 1988 la laurea in Ingegneria Mineraria presso l'Università della città. Successivamente, comincia il suo percorso professionale con un primo impiego nel settore degli idrocarburi presso Agip S.p.A., dove lavora fino al 1991 come Reservoir Engineer. Tale ruolo lo vede inizialmente impegnato nelle prove di produzione e nell'acquisizione dati sui pozzi. In seguito, si occupa invece dei lavori di reservoir modelling, ovvero di supervisione della modellizzazione numerica del comportamento dinamico dei giacimenti petroliferi. Nel 1992 si trasferisce nella società controllata del Gruppo Agip Angola Ltd a Luanda. In questo nuovo ruolo è incaricato di presiedere al controllo delle operazioni di mantenimento e sviluppo. Nel 1997 Roberto Casula torna in Italia, negli uffici di San Donato Milanese, in qualità di Development and Production Coordinator, ovvero di responsabile del coordinamento delle operazioni negli Stati dell'Africa Occidentale e dell'Asia Centrale in cui opera Eni.

Gli obiettivi e le iniziative di Roberto Casula in Eni

Nel 2000 Roberto Casula avanza nuovamente di livello all'interno di Eni, lavorando prima come Responsabile dei Servizi Tecnici di progetto in Iran e poi come Dirigente e Project Director delle fasi 4 e 5 del piano Giant South Pars Gas. Tale posizione lo vede coinvolto in numerosi sopralluoghi di progetto in loco, motivo che lo porta nuovamente a vivere a Teheran. Dopo un breve rientro in Italia nel 2004, si sposta in seguito a Tripoli, dove è prima Managing Director per il Nord Africa, poi Senior Vice President della Regione Sub-Sahariana, ruolo determinante per l'avanzamento di carriera di Roberto Casula. Nel luglio del 2014 viene nominato Chief Development Operations & Technology Officer, ruolo che lo porta a confrontarsi direttamente con l'AD di Eni per quanto concerne i compiti tecnici, operativi, progettuali e di ricerca e sviluppo.

USA: commessa da 330 milioni di dollari per il Gruppo Danieli di Gianpietro Benedetti

La Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A. scelta dall'americana Nucor per realizzare un laminatoio in Kentucky: la soddisfazione di Gianpietro Benedetti, Presidente del Gruppo.
Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti: Danieli, commessa negli USA da 330 milioni di dollari

Un impianto "destinato a diventare punto di riferimento tecnologico del mercato a livello mondiale". È il Presidente Gianpietro Benedetti a raccontare con grande soddisfazione l'ennesimo traguardo raggiunto da Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A. negli Stati Uniti. La società di Buttrio è stata scelta da Nucor, il maggiore produttore americano di acciaio, per la costruzione a Brandenburg, in Kentucky, di un nuovo stabilimento per la produzione di lamiere di alta qualità. La commessa, del valore di 330 milioni di dollari, è "frutto di una trattativa tecnica che si è protratta per oltre un anno": lo sottolinea il Presidente di Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A. Gianpietro Benedetti parlando del progetto di realizzazione del nuovo laminatoio che si prevede possa entrare in funzione nel 2022 e soddisfare il 97% della domanda di lamiere del mercato americano.

Danieli: il valore del progetto dell'impianto in Kentucky nelle parole del Presidente Gianpietro Benedetti

L'impianto, fortemente automatizzato, produrrà ogni anno 1,2 tonnellate nette di lamiere in acciaio. E, come evidenzia il Presidente Gianpietro Benedetti, "è in grado di produrre una vasta gamma di prodotti, il cui spessore varia da 6 a 350 millimetri, che possono avere le applicazioni più disparate". Nello specifico Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A. contribuirà a dotare la nuova acciaieria di un forno ad arco elettrico, fornito di tutti i più moderni dispositivi meccatronici per migliorare sia le prestazioni dell'impianto sia la sicurezza dei lavoratori. Non solo: l'azienda italiana si occuperà anche di fornire il laminatoio Steckel, oltre a un pacchetto di automazione e parte elettrica gestito dalla consociata Danieli Automation. E a carico del Gruppo di Buttrio anche la fornitura di attrezzature per la metallurgia secondaria, dotate anche queste dei più recenti modelli di automazione. "Il trattamento termomeccanico rende gli acciai leggeri ma con elevata resistenza all'usura" aggiunge Gianpietro Benedetti a proposito del potenziale innovativo del nuovo stabilimento, che sorgerà sulle sponde del fiume Ohio, in un'area strategica al centro della più grande regione consumatrice d'acciaio degli Stati Uniti.

Il percorso professionale di Claudio Machetti, manager di Enel

Claudio Machetti è un dirigente di Enel, realtà nella quale arriva nel 2000 dopo essere stato impiegato inizialmente per Banco di Roma e poi in Ferrovie dello Stato. Per il Gruppo è oggi Direttore della Global Trading Business Line.
Claudio Machetti

Claudio Machetti: i primi incarichi professionali

Nato a Roma nel 1958, Claudio Machetti ottiene nel 1977 il diploma presso il liceo "Tito Lucrezio Caro", iscrivendosi successivamente al corso di laurea in Scienze Statistiche presso l'Università la Sapienza di Roma. Discute la tesi nel 1982 e l'anno successivo si trasferisce a Milano per iniziare a lavorare come dipendente della sede locale del Banco di Roma. Nel 1985 torna a Roma, dove è impiegato alla Direzione Centrale dell'istituto di credito. In questo ruolo ha il compito di analizzare il merito di credito dei più grandi player del comparto industriale a livello nazionale. In seguito, ha l'opportunità di orientarsi nell'ambito dell'area equity, cambiando di nuovo posizione lavorativa e divenendo così funzionario alla Direzione Finanziaria. Tale ruolo prevede la leadership dell'IPO di alcune imprese quotate alla Borsa milanese. Nel 1990 diventa Vice Direttore responsabile del Nucleo Analisti Finanziari, mentre due anni dopo vi è un importante cambiamento nella carriera lavorativa di Claudio Machetti, che proprio nel 1992 inizia il percorso professionale all'interno di Ferrovie dello Stato. Inizialmente, è Dirigente Responsabile dell'unità Mercati Finanziari, ma in seguito assume l'incarico di Direttore della Finanza Operativa. In questo periodo nasce Fercredit, operatore finanziario captive che Claudio Machetti contribuisce a fondare e di cui diviene successivamente Amministratore Delegato.

Claudio Machetti: l'arrivo in Enel e la scalata ai vertici

Claudio Machetti è responsabile in un primo momento dell'Area Finanza di Enel. Tra le attività svolte in quel ruolo gestisce la creazione della società finanziaria captive Enelfactor, di cui è inoltre Amministratore Delegato, e di Enel Insurance, compagnia di assicurazione di tipo captive che presiede fino al 2014. Nel 2005 viene nominato Direttore Finanziario di Enel, posizione che prevede la gestione della tesoreria, dell'indebitamento, delle assicurazioni, delle operazioni di finanza straordinaria, le relazioni con investitori ed agenzie di rating, etc.. È inoltre membro dei Consigli di Amministrazione di svariate realtà associate, tra cui Wind Telecomunicazioni, Terna ed Endesa. Nel 2009 diventa responsabile della direzione di Risk Management, costituita sotto la sua leadership, con l'obiettivo di gestire i rischi aziendali di tipo finanziario, creditizio, industriale, assicurativo e relativo ai prezzi delle commodities. Attualmente è direttore della Global Trading Business Line di Enel, area responsabile per l'intero gruppo, per l'approvvigionamento di gas, carbone ed altri combustibili, della gestione dell'operatività all'ingrosso di gas ed energia elettrica, della programmazione degli impianti di produzione. Nell'ambito della sua permanenza in Enel Claudio Machetti è stato per due volte presidente di Fondenel (fondo pensione dei dirigenti della società) ed una volta di Fopen (fondo pensione di impiegati, quadri ed operai).

venerdì 15 novembre 2019

L’avanzamento di carriera di Roberto Casula all’interno di Eni

Dopo gli studi in Ingegneria e gli inizi professionali presso Agip, la carriera in Eni: l'iter di Roberto Casula nel settore energetico.
Roberto Casula

I primi incarichi di Roberto Casula nel settore energetico

Nato nel 1962 a Cagliari, Roberto Casula si laurea in Ingegneria Mineraria presso l'Università della città nel 1988. Concluso il periodo formativo, avvia la carriera professionale nel comparto degli idrocarburi, inizialmente presso Agip S.p.A., dove è impiegato fino al 1991 come Reservoir Engineer. Questo incarico lo porta a occuparsi in prima persona delle prove di produzione e dell'acquisizione dati sui pozzi. Successivamente, viene nominato reservoir modelling, lavorando alla supervisione della modellizzazione numerica del comportamento dinamico dei giacimenti petroliferi. Nel 1992 si sposta presso la società controllata del Gruppo Agip Angola Ltd a Luanda, capitale dello stato dell'Africa Centro-Occidentale. In questa veste professionale ha come compito principale il controllo delle operazioni di mantenimento e sviluppo. Nel 1997 Roberto Casula è di nuovo di ritorno in Italia, presso gli uffici di San Donato Milanese, nel nuovo incarico di Development and Production Coordinator. Tale ruolo gli impone la responsabilità di coordinamento delle operazioni negli Stati dell'Africa Occidentale e dell'Asia Centrale in cui è presente Eni.

Le competenze e le attività di Roberto Casula in Eni

Nel 2000 Roberto Casula avanza nuovamente nella sua carriera in Eni, divenendo prima Responsabile dei Servizi Tecnici di progetto in Iran e, in seguito, Dirigente e Project Director delle fasi 4 e 5 del piano Giant South Pars Gas. Tale incarico comporta il coinvolgimento in diversi sopralluoghi progettuali, ragione che lo spinge a trasferirsi di nuovo a Teheran. Dopo un breve ritorno in Italia nel 2004, si sposta per lavoro a Tripoli, capitale dello stato libico. Qui è inizialmente impiegato come Managing Director per il Nord Africa, mentre in seguito diviene Senior Vice President della Regione Sub-Sahariana, posizione decisiva per il suo salto di carriera. Nel luglio del 2014 Roberto Casula viene nominato Chief Development Operations & Technology Officer, posizione che lo porta a confrontarsi direttamente con l'AD di Eni per i compiti tecnici, operativi, progettuali e di ricerca e sviluppo.

Luigi Ferraris: i progetti di Terna a supporto della Transizione Energetica

Dagli Stati Generali della Transizione Energetica organizzati da Terna in collaborazione con CDP e Snam, l'AD e DG Luigi Ferraris sottolinea come poter affrontare al meglio le sfide che le realtà del settore si trovano ad affrontare oggi.
Terna, AD Luigi Ferraris

Luigi Ferraris agli Stati Generali della Transizione Energetica: intervista all'AD e DG di Terna

La transizione energetica in corso è equiparabile a una vera e propria trasformazione industriale: è quindi necessario uno sforzo corale tra imprese e istituzioni per accelerarne il corso. È quanto auspica l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna Luigi Ferraris nell'intervista rilasciata lo scorso 16 ottobre in occasione della sua partecipazione agli Stati Generali della Transizione Energetica: una due giorni di incontri sul futuro del sistema energetico, organizzata dal Gruppo insieme a Snam e Cassa Depositi e Prestiti. Un'opportunità di confronto, anche per analizzare le trasformazioni che vive oggi il settore. "Stiamo cambiando il modo di funzionamento del sistema elettrico, stiamo cambiando la composizione" ha sottolineato Luigi Ferraris, spiegando come in Italia ad esempio ci si stia muovendo "da impianti di generazione che erano 800 agli inizi del 2000 agli 800mila di oggi, grazie all'aumento delle rinnovabili e soprattutto al solare fotovoltaico". Un cambiamento che l'AD e DG di Terna non esita a definire "radicale", anche per le evidenti implicazioni che ne derivano.

Le opportunità della transizione energetica: l'AD e DG Luigi Ferraris parla dell'impegno di Terna

"Se ci proiettiamo nel 2030, dobbiamo aspettarci milioni di punti in cui l'energia sarà prodotta e messa in rete: pensiamo solo alle auto elettriche che diventeranno delle batterie o degli stoccaggi viaggianti" afferma l'AD e DG di Terna Luigi Ferraris nell'intervista. Uno scenario che evolve rapidamente, caratterizzato in misura crescente da numeri sempre più grandi e questo comporta "la misurazione puntuale da parte di chi ha la responsabilità della sicurezza energetica". Come risponde Terna? Con un piano di investimenti, il più grande nella storia del Gruppo, che "punta molto su innovazione e digitalizzazione, necessarie per gestire la mole immensa di dati che transitano ogni secondo sul sistema". "È uno sforzo importante non solo in termini di infrastrutture di rete, con investimenti per 6,2 miliardi di euro solo per l'Italia nei prossimi cinque anni che serviranno a rendere la rete più magliata e a ottimizzare l'utilizzo delle rinnovabili disponibili" aggiunge l'AD e DG Luigi Ferraris, evidenziando inoltre come contribuiranno anche a coprire investimenti in digitalizzazione e innovazione: "Abbiamo allocato 700 milioni di euro in investimenti in innovazione e in una struttura di rete in fibra ottica per meglio gestire i nostri asset".

Claudio Descalzi: con il progetto Hpc5 Eni accelera la trasformazione digitale

Eni raggiunge un ulteriore traguardo nella digitalizzazione: l'AD Claudio Descalzi parla del progetto di realizzazione del supercalcolatore Hpc5, destinato a rivoluzionare i processi nel futuro del Gruppo.
Claudio Descalzi, AD Eni

Claudio Descalzi: Eni al lavoro per il supercalcolatore Hpc5

"Gli investimenti dedicati al potenziamento delle infrastrutture di supercalcolo e lo sviluppo di tecnologie proprietarie sono un pilastro fondamentale del processo di trasformazione digitale della società": è l'AD Claudio Descalzi ad esprimere al meglio il valore dell'innovativo progetto annunciato da Eni nei giorni scorsi. Il Gruppo è al lavoro sul nuovo sistema di supercalcolo Hpc5, creato nell'ottica di potenziare e aggiornare l'attuale Hpc4, triplicandone la potenza di calcolo che passerà da 18 a 52 PetaFlop/s. Nello specifico si tratta di 52 milioni di miliardi di operazioni matematiche svolte in un secondo. Per l'Hpc5 il Gruppo guidato da Claudio Descalzi si avvale della tecnologia fornita da Dell Technologies: ospitato all'interno del Green Data Center di Eni, il nuovo supercalcolatore disporrà da inizio 2020 di una potenza di picco totale pari a 70 PetaFlop/s. Diventerà quindi l'infrastruttura di supercalcolo dedicata al supporto di attività industriali più potente al mondo: oltre all'utilizzo dei "big data" generati in fase di operation da tutti gli asset produttivi, il supercalcolatore darà un'ulteriore accelerazione nella ricerca e sviluppo di fonti energetiche non fossili, supportando inoltre tutte le fasi di esplorazione, sviluppo e monitoraggio dei giacimenti.

Claudio Descalzi: la strategicità dell'Hpc5 per il futuro di Eni

"La disponibilità di grandi potenze di calcolo e sofisticati algoritmi proprietari ci permettono di primeggiare nell'attuale scenario del settore energetico e di proiettarci al futuro" ha commentato in merito l'AD di Eni Claudio Descalzi, parlando dei numerosi progetti avviati dal Gruppo nell'ambito delle energie alternative e dell'importante piano di investimenti in Ricerca e Sviluppo. Questo significa futuro per Eni che con Hpc5 sta percorrendo la strada dell'utilizzo di supercalcolatori di classe exascale nel mondo dell'energia. "Sistemi che rivoluzioneranno i processi nel futuro dell'azienda" ha evidenziato Claudio Descalzi, sottolineando come il Green Data Center Eni, inaugurato nel 2013, sia stato uno dei primi in Europa per tipologia, efficienza energetica e dimensione. Ora, con l'installazione di Hpc5, conferma e mantiene "l'eccellenza che caratterizza le infrastrutture tecnologiche dell'azienda".

martedì 12 novembre 2019

A2A al Forum Energia e Sostenibilità: le riflessioni dell’AD Valerio Camerano

L'AD di A2A Valerio Camerano interviene al Forum Energia e Sostenibilità: "Materia ed energia sono due aspetti fondamentali del nostro percorso come azienda". Forum Energia e Sostenibilità: la partecipazione dell'AD di A2A Valerio Camerano
Valerio Camerano, AD A2A
Immaginare, costruire il futuro a partire dalle città. Ne ha parlato l'Amministratore Delegato di A2A Valerio Camerano lo scorso 21 ottobre al Forum Energia e Sostenibilità, evento organizzato da Rcs Academy nella Sala Buzzati del Corriere della Sera che ha visto aziende e istituzioni confrontarsi sui temi del nuovo sustainable system: transizione energetica, ricerca, transfer tech, regolamentazione a supporto della decarbonizzazione. Tra gli interventi, nell'ambito della tavola rotonda "Oltre il 2030. Nuova energia per un sistema sostenibile" anche quello dell'AD di A2A, che ha posto l'attenzione proprio sulle città del futuro. "Nel 2050 il 70% della popolazione globale vivrà in città. Le città sono ecosistemi aperti: consumano molto e hanno bisogno di molta energia e cibo. Tra le più grandi, molte sono costruite sulle coste, il climate change non potrà non impattare" ha evidenziato l'AD Valerio Camerano.

A2A, l'AD Valerio Camerano: il ruolo chiave delle città nella transizione energetica

"I consumi di acqua, suolo e la produzione di rifiuti stanno crescendo: oggi si producono nel mondo dai 2 ai 3 miliardi di tonnellate di rifiuti di cui il 60% finisce in discarica e non è gestito" ha aggiunto Valerio Camerano nel suo intervento al Forum Energia e Sostenibilità. "Le metropoli hanno un ruolo chiave nell'equazione di transizione energetica e climatica" ha dunque ribadito l'AD di A2A, sottolineando come materia ed energia rappresentino "due aspetti fondamentali del nostro percorso come azienda". "Le città dovranno essere circolari per utilizzare queste risorse in modo intelligente: su questo si sta giocando il nostro ruolo di utility, abbiamo già molti progetti in corso" ha annunciato Valerio Camerano precisando inoltre che "questo scenario modifica le strategie e gli investimenti". E poiché è certo che la green economy comporterà dei costi, bisognerà "per forza pensare a un dibattito di tipo redistributivo e di welfare".

Innovazione e scambio di idee: il canale Youtube di Alessandro Benetton

#21ChangeMakers e #UnCaffèConAlessandro sono le video rubriche lanciate da Alessandro Benetton sul suo canale Youtube: lo scopo di questa nuova sfida è ispirare i giovani imprenditori e cimentarsi in qualcosa di nuovo, per non voltare mai le spalle alla sfida dell'innovazione.
Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: un canale Youtube per crescere ed ispirare

Un canale Youtube per "seguire il cambiamento, l'innovazione: le nuove tecnologie ci cambiano le vite e il fattore tecnologico testimonia sempre con certezza che al centro di tutto c'è l'uomo". Così Alessandro Benetton racconta il suo canale Youtube e le sue video rubriche, #UnCaffèConAlessandro e #21ChangeMakers. Alla sua innovativa attività sulla celebre piattaforma di video ha dedicato un articolo anche il "Corriere della Sera" nella sezione Innovazione, per sottolineare la natura del progetto e le intenzioni dell'imprenditore. "A me piace il cambiamento inteso come filosofia", ha dichiarato Alessandro Benetton in un recente video. "Provate a pensarci: l'AD di Youtube è laureata in filosofia, Jack Ma è laureato in inglese... la cultura umanistica è il fondamento dell'innovazione". Ed è proprio per innovare e per mettersi alla prova che ha deciso di imbarcarsi in questo nuovo progetto, approfittandone per ispirare e avere un confronto diretto con i giovani che lo seguono su Youtube. "Mi appassiona il contatto diretto con il web, condividere i valori e l'esperienza è fondamentale. La mia esperienza potrebbe tornare utile a chi vorrebbe fare l'imprenditore." La sfida del futuro si fonda sull'avere coraggio e su "fare qualcosa che non sai fare bene". Il segnale è ottimista, per "non ghettizzare la tecnologia a sole formule, ma dipingerla anche come un'occasione per crescere, come imprenditori e come uomini".

Alessandro Benetton: le principali tappe della carriera

Nato a Treviso nel 1964, Alessandro Benetton studia negli Stati Uniti: si laurea nel 1987 in Business Administration presso l'Università di Boston, successivamente consegue il Master in Business Administration presso la Harvard Business School. Avvia la sua carriera a Londra, lavorando in Goldman Sachs International tra il 1988 e il 1989. La svolta imprenditoriale avviene a soli 28 anni, nel 1992: Alessandro Benetton avvia 21 Investimenti S.p.A., oggi 21 Invest: la società è tra le più importanti nel settore del private equity in Italia e annovera oltre 90 investimenti completati e 1,6 miliardi di euro di capitali raccolti presso investitori internazionali. Tra le operazioni di successo vi è l'esperienza di Forno d'Asolo, che in un triennio ha duplicato il suo fatturato. Nel 2017 l'imprenditore è diventato Presidente di Fondazione Cortina 2021, l'ente che si occupa di organizzare i Campionati Mondiali di Sci 2021. Cavaliere del Lavoro, ha ricevuto diversi riconoscimenti: ha vinto il Premio EY Imprenditore dell'Anno (2011), il Premio Vittorio De Sica (2014) e il Premio America della Fondazione Italia USA (2016). L'Università Bocconi gli ha attribuito il riconoscimento "Imprenditori per l'Italia nel Mondo" nel 2008.