giovedì 27 giugno 2019

Transizione energetica: l’impegno di Eni secondo il manager Roberto Casula

In seguito a una brillante carriera nel settore energetico, Roberto Casula è arrivato a ricoprire incarichi di crescente rilevanza all'interno di Eni. Si occupa quotidianamente di questioni legate alla transizione energetica e alle energie rinnovabili.
Roberto Casula

Roberto Casula: una riflessione sulla transizione energetica

Roberto Casula, Chief Development, Operations & Technology Officer di Eni, è tra gli esperti più autorevoli nel settore energetico. In relazione all'incarico svolto, il manager è spesso chiamato a riflettere e confrontarsi sule tematiche relative ai modelli di sviluppo e alla lotta al cambiamento climatico per trovare soluzioni innovative e sostenibili per la produzione di energia. Nel contesto geopolitico attuale diventa sempre più importante riflettere sul fabbisogno energetico per lavorare in sinergia in modo da garantire un accesso più equo alle risorse pulite provenienti da fonti rinnovabili. Per affrontare le sfide della modernità è essenziale puntare a un futuro "low carbon", preparandosi giorno per giorno per il raggiungimento di questo obiettivo. "Come produttori di energia è nostra responsabilità informare e fare chiarezza su quanto la modalità per arrivare alla transizione sia importante quasi quanto la transizione stessa", ha specificato Roberto Casula. L'energia solare è una preziosa risorsa, che insieme all'innovazione tecnologica può dare significativi risultati in termini di ecosostenibilità.

Roberto Casula: la crescita professionale e gli incarichi attuali

Classe 1962, Roberto Casula è laureato in Ingegneria Mineraria presso l'Università di Cagliari. Dopo aver superato l'esame di stato per diventare Ingegnere Professionista, entra in Agip S.p.A. in qualità di Reservoir Engineer. Nel 1992 passa alla consociata Agip Angola Ltd, in Luanda. Tornato in Italia nel 1997, assume l'incarico di Development and Production Coordinator in Eni S.p.A.: è l'inizio di una crescita professionale di ampio respiro nel Gruppo energetico. Nel 2000 è Responsabile dei Servizi Tecnici di progetto per le attività in Iran, mentre l'anno successivo diviene Dirigente e Project Director del progetto Giant South Pars Gas fasi 4-5. Il suo percorso in Eni procede fino a ricevere la carica di Managing Director di Eni Nord Africa BV. Alla fine del 2007 Roberto Casula è Senior Vice President della Regione Sub-Sahariana e successivamente Presidente delle 3 consociate Eni Abuja (Nigeria). Dal 2011 conclude con successo importanti negoziazioni in Libia, Angola, Congo, Gabon, Ghana, Sud Africa, Kenya e Mozambico svolgendo l'incarico di Executive Vice President. Assume il ruolo attuale di Chief Development Operations & Technology Officer nel 2014.

A.C. Milan: entrano 50 nuovi piccoli azionisti, c’è anche Nicolò Zanon

Il CdA dell'A.C. Milan ha dato il via libera all'ingresso di 50 piccoli azionisti, a seguito di una trattativa coordinata da Auro Palomba, La Scala e Dubini. Si tratta di molte figure di spicco del mondo della finanza e del management italiano: tra queste, anche Nicolò Zanon.
Nicolò Zanon

Nicolò Zanon: l'ingresso nell'azionariato del Milan

Nicolò Zanon, Giudice della Corte Costituzionale, entra nell'azionariato dell'Associazione Calcio Milan. All'indomani del formale via libera del Consiglio di Amministrazione della società rossonera all'ingresso di 50 piccoli azionisti nella compagine azionaria, Associazione Piccoli Azionisti ha rinnovato anche i propri organi direttivi che rimarranno in carica per il prossimo triennio. Nello specifico, Auro Palomba è stato eletto Presidente del Consiglio Direttivo per acclamazione dall'Assemblea, Giuseppe La Scala sarà il nuovo Vice Presidente, mentre Alessandro Dubini e Pierfrancesco Bencivega rispettivamente Vice Presidente Vicario e Segretario Generale. Ai primi tre il merito di aver condotto abilmente la trattativa con la società rossonera riuscendo ad ottenere l'ingresso nel capitale di 50 nuovi associati ad APA. Oltre a Nicolò Zanon, altre figure di spicco del mondo della finanza e del management italiano quali Nicola Asti, Partner di Freshfields, Marco e Tommaso Dubini, Massimo Ferrari, CFO di Salini Impregilo, Sergio Iasi, Chief Restructuring Officer di Trevi Finanziaria, Roberto Italia, fondatore di Space Holding, Sami Kahale, Direttore Generale di Esselunga, Marco Patuano, Amministratore Delegato di Edizione holding.

Il ritratto professionale del Giudice Nicolò Zanon

Giurista e docente, Nicolò Zanon nasce a Torino il 27 marzo 1961 e consegue la laurea in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi della città piemontese con una tesi in Diritto Pubblico Comparato. In seguito, completa la sua formazione presso l'Università di Firenze con il titolo di Dottore di Ricerca in Diritto Comparato. Nel periodo tra il 1991 e il 1996, Nicolò Zanon è Ricercatore in Diritto Costituzionale Comparato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Torino. Contemporaneamente, approfondisce le sue conoscenze attraverso soggiorni di studio all'estero: in Francia, presso il Groupe de Recherche et Etudes sur la Justice Constitutionnelle di Aix-en-Provence, e in Germania, presso l'Università di Bayreut. Dopo aver maturato diverse esperienze insegnando in alcuni tra i più prestigiosi atenei italiani, diventa Professore Ordinario di Diritto Costituzionale presso l'Università degli Studi di Milano, fuori ruolo in ragione dell'incarico di Giudice della Corte Costituzionale. Nel 2017 è stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana.

mercoledì 26 giugno 2019

A2A: la formazione e la carriera dell’AD Valerio Camerano

Valerio Camerano inizia la sua carriera in CITYBANK dopo aver concluso un percorso di formazione prima presso l'Università LUISS Guido Carli, poi a Fontainebleau, in Francia. Ora è alla guida di A2A, tra le principali multiutility italiane del settore energia e ambiente.
Valerio Camerano

Valerio Camerano: la formazione e i primi incarichi

Amministratore Delegato di A2A S.p.A. dal 2014, Valerio Camerano ricopre anche la carica di Direttore Generale dal 2017. Il Gruppo è tra le principali multiutility italiane attive nel settore dell'energia e ambiente. Camerano è inoltre Vicepresidente di Elettricità Futura, componente della Giunta Esecutiva di Utilitalia e Vicepresidente del Gruppo Energia di Assolombarda. Originario di Roma, si laurea a pieni voti in Economia e Commercio presso l'Università LUISS Guido Carli per poi completare la sua formazione con l'Advanced Management Programme della INSEAD Business School di Fontainebleau, in Francia. La sua carriera inizia nel 1991 presso l'istituto finanziario internazionale CITYBANK: si occupa di investimenti e di Corporate Banking fino al 2000, anno nel quale viene assunto come Direttore Strategie e Sviluppo da un Gruppo industriale di Piacenza, Camuzzi. Nel 2001 Valerio Camerano diventa anche Direttore Generale di Plenia, nata dalla separazione societaria tra clienti e rete gas.

La carriera di Valerio Camerano in Enel e A2A

Valerio Camerano entra nel Gruppo Enel nel 2002 in qualità di Direttore Generale di Enel Gas. Coordina un personale di 500 persone, per un fatturato di 1.5 miliardi di Euro. Fino al 2006 ricopre diversi incarichi di crescente importanza, tra cui Amministratore Unico di tre società operative e Consigliere di Amministrazione in quattro realtà. In qualità di Amministratore Delegato di GDF SUEZ Energie, diventa Responsabile di tutte le attività di Vendita e Trading di Gas ed Energia Elettrica sul territorio italiano. Opera inoltre nel Comitato Esecutivo, con Responsabilità per l'Italia su Business Development, Comunicazione e Relazioni Istituzionali. In seguito all'esperienza in GDF SUEZ, Valerio Camerano entra in A2A: in questi anni ha ottenuto diversi traguardi positivi, puntando a un approccio basato sull'innovazione e la sostenibilità. È vincitore dei premi Manager Utility dell'anno nella categoria "Energia e Local utilities" e CEO Italian Awards, oltre ad essere stato inserito nel 2018 tra le eccellenze imprenditoriali Made in Italy secondo la rivista Forbes.

Maria Elisabetta Alberti Casellati: la politica sostenga e incoraggi iniziative imprenditoriali

Il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, in visita a Monza, incontra gli imprenditori di Assolombarda: "Lo Stato dia un segnale forte alle imprese".
Maria Elisabetta Alberti Casellati

Maria Elisabetta Alberti Casellati dialoga con gli imprenditori di Assolombarda

"Un gesto di amore verso i propri sogni e le proprie ambizioni ma anche verso un territorio": questo per il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati significa "fare impresa". Nell'incontro con gli imprenditori di Assolombarda, avvenuto lo scorso 17 maggio in occasione di una visita a Monza, il Presidente ha parlato della necessità di "ascoltare la voce delle imprese": le istituzioni, soprattutto quelle rappresentative, devono "prestare maggiore attenzione alle realtà, alle esperienze, ai consigli che esprimono e che arrivano dalle imprese". Come ha spiegato Maria Elisabetta Alberti Casellati, le imprese per crescere necessitano di un contesto adeguato: è lì infatti che "possono partire i segnali di una ripresa che ormai non può più tardare".

È dovere della politica ascoltare le imprese: il pensiero di Maria Elisabetta Alberti Casellati

"Le istituzioni devono dare attenzione alle vostre istanze e sostenere il vostro coraggio. E la politica economica pubblica deve essere la prima ad infondere segnali di fiducia" ha detto Maria Elisabetta Alberti Casellati agli imprenditori di Assolombarda. "Per sostenere le imprese esistenti e per promuovere la nascita di nuove, occorre che le politiche economiche pubbliche siano le prime a dare un chiaro, convinto segnale di fiducia" ha aggiunto il Presidente del Senato, sottolineando come questo contribuisca "a innescare una rivoluzione culturale che riconosca alla libera iniziativa imprenditoriale il suo ruolo centrale per la crescita e lo sviluppo di tutto il Paese". Dunque più attenzione e meno burocrazia. Perché, come ha spiegato Maria Elisabetta Alberti Casellati concludendo il suo intervento, "un eccesso di burocrazia rallenta le aziende e le penalizza, sottraendo cavalli ai loro motori e costringendole a confrontarsi con competitor internazionali che hanno propulsori molto più prestanti".

martedì 18 giugno 2019

Sostenibilità: sul” Corriere della Sera” la lettera dell’AD di Eni Claudio Descalzi

La lettera dell'Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi al "Corriere della Sera": gli investimenti del gruppo nella sostenibilità e le strategie per affrontare sfide cruciali per l'intero pianeta.
Claudio Descalzi

Eni all'insegna della sostenibilità: l'AD Claudio Descalzi scrive al "Corriere della Sera"

Investimenti per oltre 950 milioni di euro nei prossimi quattro anni per sviluppare soluzioni industriali circolari e altri 220 milioni in ricerca e sviluppo: in una lettera indirizzata al "Corriere della Sera", l'Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi parla dell'impegno concreto del gruppo nel fronteggiare la "sfida fondamentale" che oggi il mondo dell'energia si trova davanti. Quella di riuscire a "fornire energia a una popolazione mondiale in costante crescita (circa +30% al 2040), riducendo contemporaneamente le emissioni di CO2 del 45%, in modo da limitare la crescita di temperatura ben al di sotto dei 2°C nel rispetto degli accordi di Parigi": lo spiega l'AD di Eni nella lettera, constatando come nel breve termine la risposta più efficace sia intervenire sul mix energetico. Non fare leva sulle sole fonti rinnovabili, che oggi scontano ancora diversi limiti (intermittenza, basso fattore di utilizzo, spazio disponibile per la loro installazione, misfit geografico per citarne alcuni), ma soprattutto incentivare un utilizzo maggiore del gas. Claudio Descalzi lo ritiene infatti "la migliore 'fonte ponte' nella transizione energetica", in quanto "largamente disponibile e con minor impatto ambientale rispetto al carbone, che oggi produce ancora circa il 45% delle emissioni di CO2 del settore energetico e il 72% delle emissioni da generazione elettrica".

Claudio Descalzi: economia circolare e decarbonizzazione per incentivare la transizione energetica

Nella lettera al "Corriere della Sera", Claudio Descalzi precisa inoltre come si debba considerare "un tema strettamente interconnesso" alle emissioni, quello dei rifiuti, di cui "una errata gestione genera conseguenze negative in termini di inquinamento atmosferico e gestione del territorio". Per Eni dunque riuscire a fronteggiare queste sfide e ricoprire un ruolo chiave nella transizione energetica non è solo una priorità strategica, ma anche un'azione di responsabilità verso stakeholder e ambiente. "Negli ultimi cinque anni abbiamo accelerato la nostra svolta in questa direzione" sottolinea l'AD, spiegando come il gruppo abbia investito in efficienza, produzione di energia green, economia circolare, ricerca, sviluppo tecnologico e iniziative industriali "che rappresenteranno vere e proprie future linee di business di trasformazione della compagnia". Claudio Descalzi parla poi del "chiaro percorso di decarbonizzazione" intrapreso dal gruppo, forte quest'anno di "un nuovo obiettivo ancora più sfidante": raggiungere le zero emissioni nette dell'upstream entro il 2030. "Contiamo di raggiungere questo target innanzitutto attraverso importanti interventi mirati all`aumento di efficienza, come, entro il 2025, la riduzione del 45% dell`intensità emissiva delle nostre attività upstream, l`azzeramento del flaring di processo e la riduzione dell'80% delle emissioni fuggitive di metano" prosegue l'AD, precisando che saranno realizzati "progetti di conservazione delle foreste primarie e secondarie, nell`ambito dello schema Redd+ delineato dalle Nazioni Unite, che andranno a compensare le emissioni residue".

APA Milan: Auro Palomba è il nuovo Presidente

L'Associazione Piccoli Azionisti di A.C. Milan ("APA"), all'indomani del formale via libera del Consiglio di Amministrazione dell'AC Milan S.p.A. ("Società") all'ingresso di 50 piccoli azionisti suoi associati nella compagine azionaria della società presieduta da Paolo Scaroni, ha rinnovato i propri organi direttivi che rimarranno in carica per il prossimo triennio.
Auro Palomba

APA (Milan): Auro Palomba Presidente del Consiglio Direttivo

L'Associazione Piccoli Azionisti ha rinnovato i propri organi direttivi, che rimarranno in carica per i prossimi tre anni. Tramite un comunicato ufficiale viene reso noto che Auro Palomba è il nuovo Presidente del Consiglio Direttivo, Giuseppe La Scala Vice Presidente, mentre Alessandro Dubini e Pierfrancesco Bencivenga saranno rispettivamente Vice Presidente Vicario e Segretario Generale. Nello specifico, Auro Palomba si è distinto, insieme a Dubini e La Scala, per aver condotto con grande abilità la trattativa con la Società presieduta da Paolo Scaroni, riuscendo così ad ottenere l'ingresso nel capitale di 50 associati ad APA. Ad entrare nell'azionariato anche diversi cuori rossoneri della business community italiana, tra i quali: Nicola Asti, Partner di Freshfields, Marco e Tommaso Dubini, Massimo Ferrari, CFO di Salini Impregilo, Sergio Iasi, Chief Restructuring Officer di Trevi Finanziaria, Roberto Italia, fondatore di Space Holding, Sami Kahale, Direttore Generale di Esselunga, Marco Patuano, Amministratore Delegato di Edizione holding e membro del Consiglio di Amministrazione di AC Milan, Maurizio Tamagnini, Amministratore Delegato di FSI, Pierfrancesco Vago, Amministratore Delegato di Msc, Nicolò Zanon, Giudice della Corte Costituzionale, Marco Sesana, Amministratore Delegato di Generali Italia.

Auro Palomba: l'esperienza professionale

Milanese, classe 1964, Auro Palomba consegue la laurea in Scienze Politiche. In seguito, avvia il proprio percorso professionale nell'ambito del giornalismo economico, collaborando con alcune tra le più autorevoli testate italiane, tra le quali "Il Giornale" e "Il Messaggero". Successivamente, si sposta nella sfera della comunicazione: viene chiamato a dirigere gli uffici comunicazione di alcune realtà e istituzioni finanziarie di primissimo piano. Nel 2001, Auro Palomba imprime una svolta decisiva alla propria carriera dando vita a Community Group, società leader nella gestione della reputazione, della quale oggi è Presidente. Nel luglio 2018, insieme al CEO di Reputation Manager Andrea Barchiesi, fonda Reputation Science, una joint venture specializzata nel management reputazionale integrato. Tra le altre attività, anche la conduzione di trasmissioni e talk show a tema economico e finanziario per diverse emittenti televisive come Class CNBC, TeleLombardia e Canale Italia. Grazie alla sua comprovata esperienza professionale e agli incarichi svolti, è stato insignito del premio "Professionista dell'anno ai Financecommunity Awards", nella categoria "Financial PR" nel 2017.

Calcio femminile: le congratulazioni di Maria Elisabetta Alberti Casellati alle Azzurre

"Il calcio rinascerà grazie alle donne": il tweet con cui il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati si congratula con la Nazionale di calcio femminile per la vittoria contro l'Australia ai Mondiali di Francia.
Maria Elisabetta Alberti Casellati. Presidente del Senato

Mondiali di calcio femminile: Maria Elisabetta Alberti Casellati esulta per la vittoria contro l'Australia

"Avanti ragazze. Continuate così. Forza Azzurre": il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati non nasconde la propria soddisfazione per l'esordio vincente della Nazionale di calcio femminile ai Mondiali di Francia. Nel primo match, le Azzurre hanno sconfitto a Valenciennes le rivali australiane, portando a casa la vittoria. "Il calcio rinascerà grazie alle donne" sottolinea il Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati nel suo tweet, ribadendo quanto già sottolineato lo scorso 1° giugno durante l'evento organizzato nel Cortile d'Onore di Palazzo Madama per salutare le ragazze alla vigilia dei Mondiali. Oltre all'Australia, le Azzurre devono fronteggiare anche la Giamaica e il Brasile: un girone non facile per le ragazze della Nazionale.

Senato: il Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati si congratula su Twitter con la Nazionale

"Fatevi onore restituendo orgoglio e speranza a tutti i tifosi italiani": parlando alle Azzurre lo scorso 1° giugno Maria Elisabetta Alberti Casellati ha sottolineato quanto sia importante vincere "uno degli ultimi pregiudizi maschili". "I tempi in cui qualcuno ebbe a dire che il calcio non è sport per signorine sono lontani. Oggi i numeri e i dati ci dicono che stiamo vivendo una sorta di 'rinascimento' di questo sport che troppo a lungo è stato considerato mera prerogativa maschile" ha spiegato il Presidente del Senato. L'augurio di Maria Elisabetta Alberti Casellati guarda quindi anche in questa direzione: "Che questa partecipazione ai Mondiali rappresenti un punto di partenza e non di arrivo per il movimento calcistico femminile".

mercoledì 12 giugno 2019

Roberto Casula, manager operativo in Eni

Roberto Casula è attualmente Chief Development, Operations & Technology Officer in Eni: è responsabile in Italia della Direzione Tecnica e di ogni attività tecnico-operativa, di progetto e di Ricerca e Sviluppo.
Roberto Casula

Roberto Casula: formazione e primi incarichi professionali

Roberto Casula è attualmente dirigente in Eni. Dopo aver completato la sua formazione presso l'Università degli Studi di Cagliari, si laurea in Ingegneria Mineraria nel 1988. In seguito all'abilitazione alla professione di Ingegnere, fa il suo ingresso in Agip S.p.A., dove svolge l'incarico di Reservoir Engineer (ingegnere di giacimento) fino al 1991. Si occupa del production test (prove di produzione) e del well logging (acquisizione dei dati) ma in seguito viene coinvolto anche nell'attività di reservoir modelling, che svolge presso la società specializzata Beicip Franlab, a Sophia Antipolis (Antibes, Francia). Roberto Casula si trasferisce in Luanda nel 1992 presso la consociata Agip Angola Ltd: svolge le mansioni di Reservoir Engineer e Petroleum Engineer. Nel 1994 diventa Chief Development Engineer, mentre tre anni più tardi rientra in Italia. Si trasferisce presso la sede di San Donato Milanese di Eni, dove ricopre l'incarico di Development and Production Coordinator.

La crescita professionale di Roberto Casula in Eni

Roberto Casula viene nominato nel 2000 Department Manager (Responsabile dei Servizi Tecnici di Progetto) per quanto concerne le operazioni in Iran. L'anno seguente diventa Dirigente, oltre a essere coinvolto nel progetto giant South Pars Gas fasi 4-5 a Teheran (Iran) in qualità di Project Director. Nel 2004 diventa Managing Director di Eni Mediterranea Idrocarburi S.p.A., consociata con sede a Gela. L'anno seguente ricopre la medesima carica per Eni Nord Africa BV, con sede a Tripoli (Libia). Rientra in Italia nel 2007 per ricevere l'incarico di Senior Vice President della Regione Sub-Sahariana, dove si trasferisce l'anno successivo. Diventa Chairman (Presidente) nella sede di Abuja, in Nigeria, guidando le tre consociate di Eni all'interno del Paese. Roberto Casula viene nominato Executive Vice President nel 2011, assumendo responsabilità per i territori di Africa e Medio Oriente. Consegue ottimi risultati nelle trattative condotte con le massime cariche di Libia, Angola, Kenya, Congo, Mozambico, Gabon e Sud Africa, per poi ricevere l'attuale incarico nel 2014: in qualità di Chief Development, Operations & Technology Officer di Eni S.p.A., è responsabile in Italia della Direzione Tecnica, delle attività tecnico-operative e di progetto e di Ricerca e Sviluppo.

Luigi Ferraris, Terna: accoglienza in America molto positiva

In occasione del Roadshow di Terna negli USA, Luigi Ferraris ha rilasciato un'intervista a Milano Finanza. L'AD e DG ha spiegato i punti forti del Piano Strategico e ha sottolineato: "Gli investimenti che proponiamo sono credibili, vanno nella direzione del mercato".
Luigi Ferraris, amministratore delegato Terna

L'intervista di Luigi Ferraris a "Milano Finanza"

Terna si propone di svolgere un ruolo di primo piano nel processo di transizione energetica ormai in atto: i presupposti ci sono tutti, in quanto la società guidata da Luigi Ferraris ha conquistato il primo posto mondiale nell'Indice di Sostenibilità del Dow Jones per quanto riguarda il settore Utilities. L'AD e DG di Terna è stato recentemente intervistato da Milano Finanza, in occasione del Roadshow in America: l'accoglienza è risultata "molto positiva" da parte degli investitori. Secondo Luigi Ferraris la storia della società è sinonimo di crescita e remunerazione adeguata grazie a un quadro regolatorio in Italia che piace agli investitori. Il Piano Strategico in corso è frutto di una crescita importante e di un trend positivo per la società: rappresenta la strategia più ambiziosa dell'intera storia di Terna, con 6,2 miliardi di investimenti nelle reti italiane in 5 anni, e "dalla presentazione di questo nel 2018, il gruppo ha visto un aumento del valore di capitalizzazione nell'ordine di due miliardi di euro". Il Piano punta ad "accompagnare la transizione energetica, che vede come pilastri la crescita delle rinnovabili per oltre 40 mila megawatt tra solare ed eolico da oggi fino al 2030, la necessità di investire in sistemi di accumuli, che consentono di stoccare l'energia nei momenti di grande disponibilità delle risorse rinnovabili, e investimenti in rete importanti che sono chiamati a gestire un sistema energetico che evidentemente è cambiato."

Luigi Ferraris: gli investimenti nell'innovazione e nella digitalizzazione

"La rete va reingegnerizzata e ripensata al fine di poter ottimizzare l'utilizzo delle risorse rinnovabili inserite nel sistema con la minima dispersione possibile e in sicurezza", ha spiegato Luigi Ferraris nella videointervista a Milano Finanza. In 5 anni verranno investiti 700 milioni di euro nell'innovazione e nel digitale. Secondo l'AD e DG è una sfida necessaria "per passare a una gestione delle reti più automatizzata, più intelligente, più smart." Per giungere a questo obiettivo è necessaria una "digitalizzazione delle attività di asset management della rete e dell'attività di system operator, che deve progressivamente passare da un approccio più automatico a uno basato sullo sviluppo di algoritmi e quindi sull'elaborazione di una crescente mole di dati". Questo, secondo Luigi Ferraris, è sinonimo di un vero e proprio "cambiamento di mentalità" all'interno del sistema. Il Piano Strategico di Terna, sottolinea l'AD e DG, è stato percepito positivamente dal mercato, anche in seguito alla crescita importante del titolo che si è verificata dal 2018 a oggi: "lo scenario è condiviso e apprezzato da parte degli investitori. Gli investimenti che proponiamo sono credibili, vanno nella direzione del mercato".

Carlo Malinconico, Presidente del Salone della Giustizia, apre la prima giornata

Carlo Malinconico, uno dei massimi esponenti del diritto in Italia, ha presieduto l'apertura dei lavori dell'edizione numero dieci del Salone della Giustizia di Roma. La tre giorni dedicata a temi di giustizia e di grande rilevanza nazionale, si pone come obiettivo la promozione della cultura della legalità tra giovani e nuove generazioni.
Carlo Malinconico, avvocato

Carlo Malinconico: al via la decima edizione del Salone della Giustizia

Carlo Malinconico ha inaurato il Salone della Giustizia, giunto alla sua decima edizione. La tre giorni composta da 6 convegni maggiori e 18 laboratori minori si propone di "promuovere la cultura della legalità, soprattutto tra le nuove generazioni". La prima giornata si è aperta martedì 9 aprile 2019 con l'intervento del Presidente Carlo Malinconico, che oltre a dare ufficialmente avvio ai lavori, ha divulgato i numerosi messaggi di augurio pervenuti dalle autorità nazionali e internazionali. Da sottolineare la presenza del Rettore dell'Università Luiss Guido Carli e del Presidente della Corte Costituzionale Giorgio Lattanzi. Tra le tematiche principali affrontate nel corso della giornata di apertura, spicca il primo convegno sulla Costituzione e il dibattito relativo al lavoro e alla giustizia sociale. Nel corso della manifestazione c'è stato ampio spazio dedicato ad argomenti di grande rilevanza per l'opinione pubblica, quali la condizione femminile, il ruolo degli investimenti pubblici e privati e il crescente antisemitismo in Europa.

Carlo Malinconico: la prestigiosa carriera professionale

Nato a Roma, Carlo Malinconico, in seguito al conseguimento del diploma di maturità classica, si trasferisce a Milano dove si laurea a pieni voti in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi della città. Nel 1976 supera l'esame di abilitazione alla professione legale e, contestualmente, il concorso nell'Avvocatura dello Stato e in Magistratura ed anche il concorso europeo per una riserva di giuristi della Commissione europea. Opta per l'Avvocatura dello Stato ed esercita le relative funzioni per nove anni in processi civili, amministrativi e penali. Classificandosi al primo posto, supera, giovanissimo, il concorso pubblico a consigliere di Stato, esercitando le funzioni giurisdizionali per quasi vent'anni. Particolarmente rilevanti sono la sua nomina a capo del Dipartimento degli Affari Giuridici e Legislativi della Presidenza del Consiglio tra il 1996 e il 2001 e l'incarico di Segretario Generale del Presidente del Consiglio Romano Prodi (2006 - 2008). Carlo Malinconico è fondatore dello Studio Legale "Malinconico", con sede a Roma, competente nell'ambito del diritto amministrativo e dell'Unione europea, del diritto degli appalti e delle società pubbliche e del diritto pubblico dell'economia. Nel 2005 è stato insignito della massima Onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

martedì 4 giugno 2019

Alessandro Benetton: la forza dei grandi eventi per il rilancio di un territorio

"L'Italia sa fare bene". Ad affermarlo è Alessandro Benetton, che ai microfoni di TG Plus Economia ha fatto il punto sulla situazione italiana, spaziando dallo sport a un'analisi dello scenario economico. Impegnato nel ruolo di Presidente di Fondazione Cortina 2021, ente che sta lavorando all'organizzazione dei prossimi Campionati Mondiali di Sci Alpino, è convinto del potere e della forza dei grandi eventi nel "fare la differenza".
Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: il punto sul "Made in Italy"

"Il made in Italy è una bandiera. Tante volte è stata maltrattata, ma non è mai stata sconfitta. L'eccellenza italiana continua a fare la differenza nel mondo", queste le parole di Alessandro Benetton sul patrimonio Italiano. Non bisogna demordere, poiché il nostro territorio, secondo quanto afferma l'imprenditore trevigiano, ha tutte le carte in regola per affermarsi e crescere. In questo contesto, una buona occasione di rilancio è rappresentata dai grandi eventi: Expo e Torino 2006 ne sono stati la prova e ben presto Cortina sarà il teatro dei Campionati Mondiali di Sci Alpino in programma nel 2021. Si sono già manifestati alcuni segnali di ripresa: la predisposizione di nuove infrastrutture e un crescente interesse nel progetto da parte dei giovani. Alessandro Benetton è il Presidente della Fondazione che sta lavorando all'organizzazione della rassegna iridata ed è convinto del grande potenziale dello sport, pertanto è necessario continuare a investire in questo ambito. I benefici sono molteplici: salute e crescita, sotto tutti i punti di vista. In conclusione, si è espresso sul futuro dell'economia della marca: "Il nostro territorio ha dimostrato di poter fare bene, di avere un'economia fatta di imprese piccole che sono in grado di comportarsi da grandi al momento del bisogno. È un mondo che cambia, fatto di nuove tecnologie e nuovi modelli di business, ma abbiamo dimostrato di saper reagire. Sono fiducioso".

Alessandro Benetton: il profilo professionale del fondatore di 21 Invest

Nato a Treviso nel 1964, Alessandro Benetton è un noto imprenditore italiano, fondatore di 21 Invest, la prima società italiana di private equity. Trascorre gran parte degli anni della formazione negli Stati Uniti: si laurea in Business Administration all'Università di Boston nel 1987 e quattro anni dopo consegue il Master in Business Administration presso la Harvard Business School. Nell'arco temporale compreso tra 1988 e il 1989, Alessandro Benetton è a Londra per lavorare in Goldman Sachs International in qualità di analista. Nel 1992, ancora molto giovane, imprime una svolta alla propria carriera fondando 21 Invest, una società che oggi annovera oltre 90 investimenti completati e 1,6 miliardi di euro di capitali raccolti presso investitori istituzionali. Una delle operazioni di maggior successo è l'acquisizione di Forno d'Asolo, impresa che in un triennio ha quasi duplicato il proprio fatturato, arrivando a 125 milioni di euro. Nel 2017 viene nominato Presidente della Fondazione Cortina 2021, l'ente che ha il compito di organizzare Campionati Mondiali di Sci Alpino in programma a febbraio 2021. Nel 2008 gli è stato attribuito il riconoscimento "Imprenditori per l'Italia nel mondo" dal Centro di Ricerca Imprenditorialità e Imprenditori dell'Università Bocconi.

Enel accresce i ricavi in tutte le aree di attività: il commento di Francesco Starace

Francesco Starace: gli ottimi risultati di Enel nel primo trimestre del 2019 "confermano la traiettoria di crescita sinora perseguita e l'eccellente performance operativa registrata da tutte le unità di business". La società ha evidenziato l'aumento dei ricavi.
Francesco Starace, amministratore delegato Enel

Francesco Starace commenta i risultati del primo trimestre di Enel

Enel ha chiuso in crescita il primo trimestre del 2019, con ricavi in aumento del 10,3% a 20,89 miliardi e un risultato netto in aumento del 7,4% a 1,25 miliardi. La crescita dei ricavi si registra in quasi tutte le attività, in particolare in Italia (+6,9%) e in Sud America (+37,9%). "Ottimi risultati che confermano la traiettoria di crescita sinora perseguita e l'eccellente performance operativa registrata da tutte le unità di business", è il commento dell'Amministratore Delegato Francesco Starace. L'Ebitda ordinario è cresciuto del 13,9% e l'utile netto ordinario dell'11,3% rispetto allo stesso periodo del 2018: questi risultati sono stati ottenuti sulla base dei principi fondamentali del Piano Strategico 2019-2021. "Le energie rinnovabili", continua Francesco Starace, "la cui capacità installata è aumentata di 800 MW nel trimestre, e le reti di distribuzione, favorite dall'integrazione di Enel Distribuição São Paulo, continuano ad essere il motore della nostra performance e hanno rappresentato il 70% dell'Ebitda ordinario di gruppo nel trimestre." L'obiettivo a lungo termine resta la decarbonizzazione del mix entro il 2050.

Francesco Starace: la lunga esperienza in Enel

La lunga collaborazione tra Francesco Starace ed Enel inizia nel 2000: il manager ricopre inizialmente il ruolo di Responsabile Energy Management di Enel Produzione, mentre nel 2002 guida l'Area Business Power, divisione Generazione ed Energy Management. Negli anni successivi assume la guida della Divisione Mercato Italia e nel 2008 diventa Amministratore Delegato per Enel Green Power, avviata in quell'anno per lo sviluppo e la gestione di attività legate al generare energie dalle rinnovabili. Sotto la sua guida, la società diventa in soli 6 anni uno tra i principali player del suo settore. Francesco Starace viene nominato nel 2014 Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel S.p.A., carica che riveste tutt'oggi. L'anno successivo entra nel consiglio United Nations Global Compact, mentre nel 2016 viene insignito della carica di Co-Presidente delle comunità Energy Utilities ed Energy Technologies del World Economic Forum. Tra i maggiori riconoscimenti ricevuti nel corso della sua carriera, il dirigente annovera il Premio Manager Utilities (2010), il Premio Scacchi e Strategie Aziendali (2011) e il Premio come Uomo dell'Anno per la rivista "Staffetta Quotidiana" (2016).