mercoledì 31 ottobre 2018

Management: l’iter formativo e professionale di Vito Gamberale

La crescita professionale di Vito Gamberale passa attraverso alcuni dei più grandi gruppi del Paese. E oggi, dopo una carriera cinquantennale, è pronto a raccogliere nuove sfide lavorative.
Vito Gamberale

Vito Gamberale: formazione e affermazione professionale

È all'Università "La Sapienza" che la carriera di Vito Gamberale prende il via. Dopo la laurea in Ingegneria Meccanica, intraprende una breve esperienza come assistente alla cattedra di Impianti Meccanici. Dal 1968 al 1969 lavora all'Anic, l'Azienda Nazionale Idrogenazione Combustibili del gruppo Eni: in seguito entra in IMI, Istituto Mobiliare Italiano, dove fino al 1977 si occupa di valutazione di imprese nei settori tessile, dell'abbigliamento, siderurgico, meccanico. Successivamente è Responsabile per le acquisizioni e le privatizzazioni all'interno della Società per le Gestioni e le Partecipazioni Statali (Gepi), partecipata al 50% da IMI, nel periodo 1984-1991 opera di nuovo nel settore petrolifero, guidando aziende controllate da Eni. Negli anni Novanta viene nominato Amministratore Delegato in Sip: sempre nell'ambito della telefonia nel 1995 contribuisce alla nascita di Telecom Italia Mobile diventandone il primo Amministratore Delegato. Nel 1998 entra a far parte di 21 Investimenti come Vicepresidente e nel 2000 Vito Gamberale viene nominato AD di Autostrade per l'Italia, incarico che ricopre fino al 2006 quando decide di lasciare dedicandosi a nuove avventure professionali.

Vito Gamberale: gli incarichi recenti e i riconoscimenti

Nel 2007 Vito Gamberale crea e lancia F2i, il primo fondo specializzato in investimenti nel settore delle infrastrutture: oggi è il più grande fondo infrastrutturale del Paese. Lo guida fino al 2014 quando diventa Presidente del Gruppo PSC, attivo nel settore dell'impiantistica tecnologica di edifici, metropolitane, ferrovie ed autostrade. Dal luglio 2015 al settembre 2018 ha ricoperto il ruolo di Presidente in Quercus Assets Selection. Attualmente Vito Gamberale è Presidente e azionista di Iterchimica, che si occupa di additivi chimici per asfalti. Nel 2007 l'Università "Tor Vergata" di Roma gli ha conferito la laurea honoris causa in Ingegneria delle telecomunicazioni.

venerdì 26 ottobre 2018

Modifiche all’art. 41-bis: la sentenza di cui è relatore Nicolò Zanon

La sentenza della Corte Costituzionale che dà ai detenuti in 41-bis la possibilità di cucinare in cella: il relatore è Nicolò Zanon, giurista e docente italiano.
Nicolò Zanon

41-bis, stop a divieto di cucinare in carcere: relatore della sentenza il giudice Nicolò Zanon

La Corte costituzionale ha sancito l'illegittimità della norma che vieta di cuocere cibi ai detenuti in regime di carcere duro. Nicolò Zanon è relatore della sentenza che modifica l'art. 41-bis e concede a chi vi è sottoposto di "conservare la possibilità di accedere a piccoli gesti di normalità quotidiana, tanto più preziosi in quanto costituenti gli ultimi residui in cui può espandersi la sua libertà individuale". La misura restrittiva, contenuta nel comma 2-quarter, era stata introdotta nel 2009 per contrastare l'eventuale crescita di "potere" e prestigio criminale del detenuto all'interno della struttura penitenziaria, misurata anche in base alla disponibilità di generi alimentari cosiddetti "di lusso". D'altronde, come osserva anche la sentenza redatta dal giudice Nicolò Zanon, è "la stessa ordinaria applicazione delle regole di disciplina specificamente previste a rendere pressoché impossibile qualunque abusiva posizione di privilegio o di potere all'interno del carcere collegata alla cottura del cibo".

Nicolò Zanon: il ritratto formativo e professionale

Giurista e docente italiano, Nicolò Zanon nasce a Torino nel 1961. Ordinario di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano, opera attualmente anche come Giudice della Corte costituzionale su nomina del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (18 ottobre 2014). In ambito accademico è conosciuto anche all'estero: annovera esperienze formative e professionali in Germania (Università di Bayreuth) e in Francia (Aix-en-Provence). Nel corso della sua carriera ha ricoperto incarichi di docenza in diversi atenei italiani: presso le Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Padova, di Giurisprudenza dell'Università di Milano-Bicocca, di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano. Parallelamente svolge anche attività di ricerca: numerose le pubblicazioni relative a temi di diritto costituzionale, regionale, tutela dei diritti fondamentali nell'ordinamento italiano e in quelli stranieri. Altre vertono sulla libertà di mandato del parlamentare. In ambito istituzionale Nicolò Zanon è stato componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura (2010-2014) e nel 2013 è stato chiamato a operare nella Commissione dei cd. "saggi" per la revisione della parte seconda della Costituzione. Già membro del comitato di redazione della rivista "Ideazione" e del comitato scientifico della rivista "Giurisprudenza costituzionale", il docente ha fatto parte del comitato scientifico della rivista "Percorsi costituzionali" e della direzione della rivista "Quaderni Costituzionali": oltre a collaborare con testate autorevoli tra cui "Il Sole 24 Ore" e "Il Giornale", ha pubblicato articoli su riviste giuridiche italiane e straniere.

L’AD Amos Genish: TIM proietta l’Italia nella rivoluzione 5G

Le maggiori realtà del settore TLC riunite a Bruxelles per il Summit FT-Etno: l'AD Amos Genish parla del 5G e sottolinea l'impegno del gruppo nel contribuire alla crescita dell'Italia.
Amos Genish, AD Tim

Amos Genish: l'AD di TIM interviene al Summit FT-Etno

"Il 5G sarà una rivoluzione sia per i consumatori che per le imprese": intervenuto nel corso del Summit FT-Etno lo scorso 15 ottobre, l'Amministratore Delegato di TIM Amos Genish si è soffermato sulle potenzialità delle tecnologie e degli standard di quinta generazione, analizzandone l'impatto nella società. Non solo: l'AD ha fatto notare come il 5G apra a grandi opportunità anche per gli operatori del settore. E in questa prospettiva Amos Genish e gli altri Top Manager presenti all'evento di Bruxelles auspicano nel sostegno di politiche comunitarie: "I regolatori hanno la grande opportunità di stimolare questo corso, semplificando i processi che governano lo sviluppo della rete e incentivando la domanda di servizi innovativi".

TIM, l'AD Amos Genish: "Spingiamo sulla rete 5G"

A Bruxelles per partecipare al Summit FT-Etno, l'AD di TIM Amos Genish ha sottolineato il valore strategico del gruppo per la crescita del Paese: "Siamo fortemente coinvolti nel processo dell'Italia verso la Gigabit Society, e forniamo già l'80% del fisso del paese e il 98% delle connessioni mobili". L'AD ha quindi rimarcato come la recente asta di frequenze si inserisca in questo percorso, rappresentando "un ulteriore passo avanti nella digitalizzazione del Paese". Tutte le frequenze acquisite da TIM hanno caratteristiche diverse e complementari in termini di copertura, penetrazione e capacità e saranno disponibili fino al 2037. Come ha ribadito l'AD Amos Genish, l'Italia nel 5G non può rimanere indietro e "per questo ci siamo impegnati a lanciarlo: ci saranno le prime cinque città già entro la fine giugno-luglio 2019".

martedì 23 ottobre 2018

Community Group partner del Premio Campiello: la società di Auro Palomba sostiene la cultura

Partnership tra il Premio Campiello e Community Group: la società guidata da Auro Palomba ha sostenuto il concorso di narrativa italiana contemporanea organizzato dalla Fondazione Il Campiello/Confindustria Veneto.
Auro Palomba

Community Group di Auro Palomba partner del Premio Campiello

Concorso di narrativa italiana contemporanea organizzato dalla Fondazione Il Campiello/Confindustria Veneto, il Premio Campiello è giunto quest'anno alla sua 56esima edizione. Un riconoscimento prestigioso che contribuisce alla diffusione della cultura e della letteratura e che il 15 settembre, presso il Teatro La Fenice di Venezia, ha proclamato il vincitore 2018. La vittoria è andata a Le assaggiatrici di Rosella Postorino, romanzo che narra la storia di Rosa Sauer, una delle assaggiatrici di Hitler. Condotta da Mia Ceran ed Enrico Bertolino, la serata ha trovato anche un lungo momento per ricordare con un applauso commosso l'editore Cesare De Michelis, venuto a mancare da poco. Tra le realtà che hanno supportato questo prestigioso premio anche Community Group, società multidisciplinare fondata da Auro Palomba che opera nel reputation management, nella comunicazione, nel media training e nei Public Affairs. Il Gruppo ha collaborato in qualità di partner condividendo i valori che contraddistinguono il Premio: indipendenza, autorevolezza e trasparenza.

Auro Palomba: le tappe del percorso professionale

Presidente e Fondatore di Community Group, Auro Palomba avvia il suo percorso professionale nel 1986, occupandosi di comunicazione come giornalista economico e finanziario. Nei 15 anni di esperienza nel settore, scrive per Italia Oggi, Il Giornale e Il Messaggero e lavora in televisione come autore e conduttore di "Nordest" (Class-CNBC) e "Borsa Oggi" (Telelombardia). Il 2001 segna una svolta nel suo iter: fonda Community Group e ne assume la presidenza, portando la società a diventare leader nel settore della comunicazione e del reputation management. Membro del Consiglio di Amministrazione di Save the Children, Auro Palomba è anche componente del Comitato scientifico di Quale impresa. In passato, è stato Direttore della newsletter di Fondazione Nordest, Direttore della Comunicazione di 21 Investimenti e Netsystem e Vice Presidente e Direttore Generale della "Maurizio Costanzo Comunicazione". Nel luglio del 2018, insieme ad Andrea Barchiesi, dà vita alla joint venture Reputation Science, società che unisce le competenze della comunicazione tradizionale e digitale. Tra i riconoscimenti, nel 2017 è stato insignito del premio "Financecommunity" come professionista dell'anno.

Alessandro Benetton all’incontro del Festival dello Sport dedicato alla sostenibilità

Anche lo sport non può più fare a meno di occuparsi di ambiente e sostenibilità: è su questo argomento che si è incentrato l'incontro del 13 ottobre a Trento, al quale hanno partecipato anche Gian Paolo Montali, Riccardo Bonadeo e Alessandro Benetton.
Alessandro Benetton

Alessandro Benetton al Festival dello Sport di Trento

Lo sport ha un impatto importante sull'ambiente, basti pensare a una macchina lanciata a 300 all'ora su una pista o a uno stadio, che richiede spazi e strade per trasporti pubblici e privati. "Niente può essere come prima" è il sottotitolo dell'incontro che si è svolto il 13 ottobre a Trento, nel contesto del Festival dello Sport 2018. Durante la conversazione presso Palazzo Geremia sono intervenuti Alessandro Benetton, Presidente della Fondazione Cortina 2021, Gian Paolo Montali, Direttore Generale del progetto Ryder Cup 2022 e Riccardo Bonadeo, Commodoro dello Yacht Club Costa Smeralda. "La sostenibilità è un aspetto fondamentale del progetto Ryder, e al di là dell'usare meno acqua, di scegliere determinate sementi, di non usare sostanze chimiche, cerchiamo anche di aiutare le città a riqualificare zone degradate", ha spiegato Gian Paolo Montali, sottolineando il lavoro già svolto a Livorno. Riccardo Bonadeo, impegnato sul fronte della tutela dei mari con la "Carta Smeralda", ha puntato l'attenzione sull'importanza delle iniziative di sensibilizzazione per i bambini sul tema della tutela del mare. "Gli ultimi Nobel sono andati a studiosi che hanno cercato di conciliare economia e sostenibilità", ha aggiunto Alessandro Benetton. "I grandi eventi danno una svolta all'economia e sarà così anche per Cortina. Vogliamo che dopo i Mondiali di sci nel 2021, la città abbia acquisito la capacità di migliorarsi."

La carriera di Alessandro Benetton: dalla formazione negli Stati Uniti a 21 Investimenti

Spirito imprenditoriale, tenacia, coraggio e intraprendenza: sono caratteristiche che contraddistinguono il percorso professionale di Alessandro Benetton, Top Manager italiano nato a Treviso nel 1964. La sua formazione avviene negli Stati Uniti: in seguito alla laurea in Business Administration presso l'Università di Boston, consegue il Master in Business Administration dell'Harvard Business School. Inizia il suo percorso professionale in Goldman Sachs International, dove lavora come analista specializzato in ambito M&A ed Equity Offering presso il dipartimento di Global Finance, nella sede di Londra. Nel 1988 diventa Presidente di Benetton Formula, guidando la scuderia per il decennio successivo e conseguendo importanti vittorie, tra cui due campionati mondiali piloti. Nel 1992 Alessandro Benetton dà vita a 21 Investimenti, tra le prime realtà italiane a occuparsi di private equity. Dal 2012 al 2014 svolge l'incarico di Presidente per Benetton Group, oltre a operare nell'Advisory Committee di Robert Bosch Internationale Beteiligungen AG di Zurigo. Dal 2017 è Presidente di Fondazione Cortina 2021, l'ente che si occupa di organizzare i Mondiali di Sci. Negli anni ha ricevuto diversi riconoscimenti: il titolo di Cavaliere del Lavoro, il Premio EY Imprenditore dell'Anno, il Premio Vittorio De Sica e il Premio America della Fondazione Italia USA.

giovedì 11 ottobre 2018

Eni: la carriera dell’ingegner Roberto Casula in ambito manageriale

Chief Development, Operations & Technology Officer di Eni dal 2014, Roberto Casula è un ingegnere e manager specializzato in ambito estrattivo e minerario.
Roberto Casula

Roberto Casula, tutti i ruoli professionali ricoperti in Eni

Roberto Casula inizia il proprio percorso in Eni nel 1997. Dopo aver collaborato sin dal 1988 con Agip e le consociate in Paesi come la Francia e l'Angola, fa ritorno in Italia per assumere l'incarico di Development and Production Coordinator della multinazionale di San Donato Milanese. Gestisce le attività operative e di business relative ai Paesi dell'Africa Occidentale e centro-asiatiche sino a quando, nel 2000, diventa Responsabile (Department Manager) dei Servizi Tecnici di progetto per le attività in Iran. Trasferitosi nella capitale Teheran, è a partire dall'anno successivo dirigente di Eni in qualità di Project Director. Tre anni più tardi, Roberto Casula viene nominato Amministratore Delegato di Eni Mediterranea Idrocarburi S.p.A., consociata del Gruppo che si occupa delle operazioni di produzione ed esplorazione in Sicilia. Nel 2005 si sposta a Tripoli, Libia, Paese dove guida le attività nel ruolo di Managing Director di Eni Nord Africa BV. Tornato brevemente nella Penisola in qualità di Senior Vice President della Regione Sub-Sahariana, si trasferisce in Nigeria (presso la capitale Abuja) per assumere poco più tardi la carica di Presidente (Chairman) delle tre consociate N.A.O.C. Ltd, N.A.E. Ltd., A.E.N.R. Ltd. Chief Development, Operations & Technology Officer di Eni dal 2014, Roberto Casula ha ricoperto inoltre il ruolo di Executive Vice President.

La Formazione di Roberto Casula e l'esperienza in Agip

Nato agli inizi degli anni Sessanta in Sardegna, Roberto Casula porta a termine il percorso formativo nel 1988 laureandosi in Ingegneria Mineraria presso l'Università degli Studi di Cagliari. Una volta abilitato alla professione di ingegnere, grazie al superamento dell'esame di stato, dà avvio alla carriera lavorativa in Agip. Qui si occupa inizialmente delle prove di produzione e dell'acquisizione di dati sui pozzi petroliferi come ingegnere di giacimento. Successivamente, collabora con Beicip - Franlab a Sophia Antipolis, Francia, in qualità di Responsabile della supervisione della modellizzazione numerica del comportamento dinamico dei giacimenti di idrocarburi. Tra il 1992 e il 1994, Roberto Casula svolge un'ulteriore importante esperienza professionale all'estero: è chiamato infatti a rivestire in Angola, presso la consociata Agip Angola Lt con sede a Luanda, la capitale del Paese, rispettivamente gli incarichi di Reservoir Engineer e Petroleum Engineer. Chief Development engineer dal 1994, tre anni più tardi fa ritorno in Italia per l'inizio dell'avventura in Eni.

Francesco Starace interviene alla cerimonia di apertura della Climate Week NYC

Il cambiamento climatico è stato al centro di un evento dal prestigio internazionale tenutosi, a partire dal 24 settembre, a New York. Tra gli ospiti anche Francesco Starace, AD di Enel, società da sempre impegnata in materia di decarbonizzazione e sviluppo delle energie da fonti rinnovabili.
Francesco Starace, AD Enel

Climate Week NYC: Francesco Starace interviene alla cerimonia di apertura

Una settimana di eventi per affrontare l'importante tema del cambiamento climatico: questo il focus della Climate Week di New York, la cui cerimonia di apertura si è tenuta il 24 settembre. Un appuntamento che ha radunato i maggiori leader del mondo industriale e politico, tra i quali anche Francesco Starace, intervenuto in rappresentanza di Enel, il cui modello di crescita "low carbon" è conosciuto su scala globale. L'Amministratore Delegato del Gruppo ha preso parte alla cerimonia di apertura e ha sottolineato il lavoro svolto in questi anni e quanto c'è ancora da fare per il futuro. In un panorama completamente mutato, "l'elettricità può portare a una riduzione dei gas a effetto serra in alcuni settori in cui la decarbonizzazione è spesso più difficile, come l'industria pesante, i trasporti, il riscaldamento e il raffreddamento" ha spiegato il manager. Il vero giro di boa per rendere pulite le nostre economie è quindi rappresentato da "una più profonda penetrazione dell'elettricità nei consumi finali". È sotto gli occhi di tutti, infatti, come lo sviluppo dell'energia rinnovabile sia sostenuto "non solo dal nostro impegno a favore del clima, ma soprattutto da fattori economici". Non a caso, Enel è stata riconosciuta un'azienda LEAD del Global Compact, impegnato a favorire la crescita sostenibile mondiale.

Francesco Starace interviene al CdA del Global Compact e al secondo forum annuale Bloomberg Global Business

Oltre alla Climate Week di New York, Francesco Starace ha preso parte ad altri due importanti appuntamenti durante il suo viaggio oltreoceano. Ha incontrato, infatti, il Consiglio di Amministrazione del Global Compact delle Nazioni Unite, all'interno del quale è stato riconfermato a giugno dopo la prima nomina ricevuta nel 2015. Ha partecipato, inoltre, al secondo forum annuale Bloomberg Global Business: tenutosi il 26 settembre, l'evento ha avuto come tema principale quello delle opportunità di creazione di posti di lavoro, di commercio e crescita economica e ha riunito alcune delle più importanti personalità economiche e politiche a livello mondiale.

Auro Palomba commenta l’analisi sulla reputazione online dei Dirigenti del settore Fashion

Auro Palomba, Chairman di Reputation Science, e Andrea Barchiesi, Amministratore Delegato, commentano i risultati della recente classifica basata sui dati analizzati da Reputation Manager: Remo Ruffini e Diego Della Valle sono i Top Manager nel settore Fashion.
Auro Palomba

Auro Palomba: il commento alla classifica curata da Reputation Science

Reputation Science, joint venture fondata da Auro Palomba e Andrea Barchiesi, ha di recente stilato la classifica che analizza la reputazione online dei maggiori manager italiani del settore Fashion. Lo studio curato da Reputation Science si basa su dati analizzati da Reputation Manager. Il settore del Fashion in Italia ha registrato un trend crescente negli ultimi 6 mesi, con un incremento pari al 2,1%. Sono state prese in esame le 8 figure apicali delle aziende leader del settore Fashion in Italia, che sono state inserite nell'Osservatorio permanente Top Manager Reputation: l'Osservatorio si occupa di monitorare ogni mese la Web Reputation dei vertici delle principali aziende italiane. "Il settore Fashion", ha commentato Auro Palomba, Chairman di Reputation Science e Presidente di Community Group, "rappresenta un comparto altamente rappresentativo del Made in Italy e dà un contributo rilevante alla bilancia economica del nostro Paese. Le aziende operanti in questo settore devono puntare a costruire e poi mantenere una reputazione solida, che possa essere un asset strategico a sostegno del business in continua crescita. Anche la presenza online e la Web Reputation dei singoli Top Manager deve essere orientata verso questi obiettivi, in quanto ambasciatori naturali dei valori del brand".

Auro Palomba: i primi posti nella graduatoria dei Top Manager del Fashion in Italia

"Nell'ultimo periodo il settore del Fashion è stato al centro di numerose sfide legate ai temi dell'innovazione e del cambiamento", spiega Andrea Barchiesi, AD di Reputation Science. "I Top Manager incarnano alla perfezione questi valori tramite il lancio di progetti innovativi. Il mondo del Fashion e i manager legati a questo segmento cercano infatti di seguire il più possibile le esigenze in continua evoluzione del mercato dei consumatori. Nella classifica infatti si registra una generale stabilità reputazionale e alcuni casi di crescita". Secondo la classifica curata dalla joint venture fondata da Andrea Barchiesi e Auro Palomba, l'AD e Presidente di Moncler Remo Ruffini si aggiudica la prima posizione nel mese di luglio nel suo settore, con un punteggio di 58 (+3,07). L'identità digitale di Remo Ruffini ha beneficiato del recente lancio del progetto Genius e della nomina a Cavaliere del Lavoro ricevuta dal Presidente Mattarella. Diego Della Valle, Presidente Tod's, occupa il secondo posto con un punteggio di 56,75: la sua reputazione online è caratterizzata da alti volumi di conversazione incentrati sui valori dell'innovazione, della creatività e della sperimentazione. Seguono in classifica Leonardo Del Vecchio, Fondatore e Presidente Esecutivo di Luxottica, e Federico Marchetti, CEO di Yoox Net-a-Porter Group (YNAP). La graduatoria elaborata dalla joint venture tra Community Group, guidata da Auro Palomba, e Reputation Manager, prende in esame news, menzioni, blog, social network ed evoluzione storica, calcolando per ogni contenuto l'apporto reputazionale