L'edentulia, altrimenti nota con il termine di edentulismo, è un disagio tuttora molto diffuso nella società odierna, che comporta notevoli fastidi, ma per il quale esistono ormai validi rimedi. Grazie all'implantologia è infatti possibile ottenere soluzioni a questo problema davvero sorprendenti, efficaci e durature in tempi brevissimi, a costi piuttosto contenuti e senza disagi per il paziente.
L'implantologia moderna rappresenta la soluzione migliore per la ricostruzione dentale, e la migliore alternativa alle protesi tradizionali con successi pari al 95-98%.
Ogni impianto si prefigge principalmente l'obiettivo di conseguire una completa osteointegrazione, ovvero di raggiungere una perfetta unione fra l'osso e l'impianto stesso. Tale concetto fu introdotto dal Dr. Per-Ingvar Branemark, professore svedese presso l'istituto di biotecnologia applicata di Göteborg, che coniò il termine (di derivazione latina) alla fine degli anni '60.
Il metallo che viene preferito attualmente è il titanio puro o le leghe di questo metallo e il motivo è presto detto: quando nell'organismo è presente un corpo estraneo nella maggioranza dei casi si scatena una reazione di rigetto, ovvero una reazione immunitaria antigene-anticorpo; con il titanio questo problema non si verifica, poiché si instaura una connessione diretta che è alla base della summenzionata osteointegrazione.
Praticamente quasi tutti possono affrontare questo tipo di intervento, dal momento che le limitazioni sono davvero poche.
Una volta valutate le condizioni generali di salute del paziente, le sue motivazioni, l'osso disponibile, nonché la sua qualità, lo specialista può procedere con l'operazione.
Fra le limitazioni di cui sopra citiamo le gravi anemie, le cardiopatie, l'osteoporosi, il diabete, le coagulopatie.
Oltre che nel caso di queste malattie e disfunzioni, l'intervento implantologico andrebbe inoltre evitato nel caso in cui il paziente attraversi un periodo di particolare stress psicofisico, oppure nel caso delle donne in gravidanza.
Altre controindicazioni sono il fumo (se trattasi di accaniti fumatori) e la pessima igiene orale; l'impianto dentale necessita infatti di una scrupolosa igiene dentale che, se non rispettata, può dare luogo ad infezioni.
Le fasi dell'intervento consistono innanzitutto in un dettagliato colloquio durante il quale al paziente vengono fornite precise informazioni sullo stato del suo apparato masticatorio con l'indicazione delle possibilità terapeutiche e dei rischi ad esse relativi. In tal modo il paziente viene sempre tenuto a conoscenza di tutti gli step pre- intra- e post-intervento e di tutte le possibili conseguenze dello stesso.
Dopo aver richiesto il consenso del paziente e qualora non sussistano controindicazioni note si procede all'inserimento dell'impianto, con un intervento in anestesia locale della durata di una trentina di minuti circa per ogni impianto inserito.
L'intervento non risulta doloroso, ma lo specialista prescrive solitamente l'assunzione di antibiotici e antinfiammatori per alleviare piccoli disagi postoperatori.
Se necessario, è possibile utilizzare una miscela a base di protossido d'azoto (ossia una sedazione cosciente) per rasserenare i pazienti più timorosi durante l'intervento.