Presentato il rapporto sulla trasparenza, contenente i criteri d'azione utilizzati dalla Commissione creata da Google in merito alla deindicizzazione di link per il diritto all'oblio.
Stilato il rapporto finale dalla Commissione di esperti di Google sul diritto all'oblio
È stato presentato in questi giorni il report finale, stilato dalla cosiddetta "Commissione dei saggi" creata da Google dopo la storica sentenza emessa da parte della Corte di Giustizia europea, relativo alla tematica del diritto all'oblio. Il documento nasce al termine di un lungo tour europeo in cui gli esperti hanno avuto l'occasione di confrontarsi con i principali esperti di settore, con avvocati, giudici, magistrati e giornalisti, raccogliendone le principali preoccupazioni e i consigli a riguardo. Il documento si pone come una sorta di vademecum contenente le linee guida da seguire nella valutazione delle richieste di deindicizzazione ricevute da Google, stabilendo una linea d'azione unica e trasparente. Il documento si apre con un'introduzione in cui vengono presentate le motivazioni e i principali argomenti del trattato, prosegue con una presentazione del quadro normativo a cui si sta facendo riferimento quando si parla di diritto all'oblio e la natura dei diritti contenuti nella sentenza del maggio scorso, per poi passare ad esporre nel dettaglio i criteri che la commissione utilizza per effettuare le valutazioni di conformità o meno delle richieste ricevute.I principali punti contenuti nel report sul diritto all'oblio
All'interno del report redatto dalla Commissione vengono affrontate tutte le questioni che in questi ultimi mesi hanno creato non poche discussioni intorno alle tematiche del diritto all'oblio in tutto il contesto europeo. Prima tra tutte quella relativa alla territorialità: nel testo viene infatti indicato che le deindicizzazioni riguarderanno solamente i domini presenti in territorio europeo e le notizie saranno quindi disponibili in altri domini, come ad esempio Google.com, andando contro la volontà della Corte Europea che chiedeva che la rimozione fosse applicata a tutti i domini, compresi quelli Extra Ue. Novità anche per quanto riguarda gli editori, per i quali è stato proposto di renderli parte attiva del processo, informandoli qualora un contenuto attribuibile a loro fosse soggetto a procedure di deindicizzazione. Il report stilato ha però creato una rottura all'interno della commissione stessa, in particolare tra la fazione americana e quella europea, non concorde sull'applicazione della legge sul diritto all'oblio.Per maggiori informazioni visita il sito web interamente dedicato alla tematica del diritto all'oblio.